«Pronti ad aiutare per la Lombardia ma non sui sogni»

Alessandro Alfieri, lei sarà il capogruppo del Pd in Regione. Che legislatura sarà?
«Spero solo che non sia travagliata come la precedente».
Che opposizione farete?
«Opposizione responsabile».
Cosa significa?
«A Maroni offriamo leale collaborazione quando vorrà chiedere i soldi per la cassa integrazione in deroga per la Lombardia. Andremo a Roma insieme».
Su cosa sarete intransigenti?
«Sulle promesse che non potrà mantenere. Quando ci dirà che qualcosa non si può fare perché la Lombardia non ha ancora ottenuto il 75 per cento delle tasse sul territorio, non ci basterà».
Dove lo sfiderete?
«Sulla riforma delle autonomie locali, su quelle costruzioni ideologiche che non ci convincono come la macroregione».
E voi cosa proponete?
«La regionalizzazione del Patto di stabilità perché i Comuni non abbiano solo le briciole e possano pagare artigiani e imprese».
I ticket sanitari?
«Esenzione fino a 30mila euro e poi progressività».
I pilastri del programma di Maroni sono lavoro, legalità e infrastrutture.
«Lavoro e legalità sicuramente, poi noi mettiamo sanità e sociale. Infrastrutture su rotaia per migliorare la vita di pendolari».
Avreste mai pensato alla Lombardia in mano a un leghista?
«L'unica speranza di Berlusconi per salvare il centrodestra».
Come avete fatto a perdere anche questa volta?
«L'altra volta il distacco era di 23 punti. Siamo arrivati a 3».
Una magra consolazione.
«Non siamo riusciti a intercettare la domanda di cambiamento andata a Grillo».
È d'accordo che la sanità lombarda è la migliore d'Italia?
«Lo era anche prima di Formigoni. E il fatto che funzioni, non può essere un alibi agli scandali e all'opacità nell'assegnazione dei fondi. Ora noi chiediamo assoluta trasparenza».
Anche lei è indagato per le spese pazze dei consiglieri.
«Sono sereno. Tutto si risolverà in tempi rapidi».

Lei è un renziano, perché l'hanno eletta capogruppo? Il Pd lombardo va verso Renzi?
«Credo mi abbiano scelto per la mia esperienza. E forse per il profilo politico di uno che fa sempre battaglie a viso aperto. Magari anche quella per Renzi».