Proposta del prefetto: «Esuberi congelati» E la trattativa riparte

Proposta del prefetto: «Esuberi congelati» E la trattativa riparte

Impegno a congelare i 244 licenziamenti nel comparto fino alla fine del 2014 e un piano per contenere le trattenute sulle retribuzioni. Sono queste alcune delle modifiche migliorative all'ipotesi di accordo siglato a Roma lo scorso 22 gennaio (e poi bocciato dai lavoratori), proposte dal neo prefetto di Milano Camillo Andreana alla coordinatrice dell'Rsu e all'amministratore delegato dell'ospedale San Raffaele di Milano Nicola Bedin.
Come rendono noto, in un comunicato, i rappresentanti sindacali di Fials, Cgil, Cisl e Uil, il tentativo del prefetto è quello di salvaguardare i livelli occupazionali, evitare maggiori trattenute sulle retribuzioni e riprendere la contrattazione decentrata. Il prefetto ha anche chiesto alle parti di esprimere un parere su queste modifiche entro stasera.
«I componenti della Rsu aderenti a Cgil, Cisl, Uil e Fials valutano positivamente tali modifiche migliorative - commentano - ed auspicano che questa nuova ipotesi di accordo possa trovare ampio consenso nella Rsu e tra i lavoratori».
Ieri pomeriggio, l'amministratore delegato del San Raffaele, Nicola Bedin, ha avuto delle consultazioni informali con gli altri membri del cda ed ha deciso di accettare la proposte di mediazione di Andreana.
L'ultima parola spetta ai dipendenti del San Raffaele, che si esprimeranno sulla nuova proposta di soluzione anti crisi con un secondo referendum (probabilmente il 26 febbraio). Tuttavia, per richiesta dello stesso prefetto, stavolta le operazioni di voto all'interno dell'ospedale di via Olgettina, si svolgeranno con criteri più chiari: ci saranno regole più trasparenti e verrà imposta la «supervisione» di una terza parte. Cioè, ci sarà il controllo da parte di un organi esterno al sindacato. Questo per evitare che il voto sia troppo fai-da-te.
Cruciale la posizione dei lavoratori dell'Rsu. Quelli che finora hanno rispedito al mittente qualsiasi tipo di proposta, comprese quelle in cui si proponevano soluzioni alternative ai licenziamenti.

La volta scorsa la campagna pre referendaria era stata talmente feroce che i dipendenti erano arrivati a bocciare il pacchetto anti esuberi, senza tuttavia presentare sul piatto una proposta alternativa per salvare posti di lavori e conti dell'azienda. L'unico punto su cui insistono da sempre i sindacalisti è la richiesta dei conti del San Raffaele: «Le carte che abbiamo in mano sono incomplete».

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