Il centrosinistra milanese è alle prese con i risultati delle elezioni che hanno consegnato alla città un quadro instabile, con un Pd molto forte, perfino troppo, tanto da mettere in difficoltà il sindaco Giuliano Pisapia. Esponente di una sinistra piuttosto marginale, Pisapia priva a correre ai ripari, costruendosi un profilo da indipendente. E sfoggiando certezze. La prima, quella più impegnativa, riguarda la vittoria della sua coalizione. «Anche il prossimo sindaco di Milano sarà del centrosinistra - ha detto al TgR. Poi ha dedicato una riflessione anche a Matteo Salvini, il segretario leghista uscito rafforzato dal successo delle urne tanto da prenotare per sé il ruolo di sfidante: «Ha il 6-7% e non ha possibilità di diventare sindaco. Il centrodestra - ha osservato - è diviso, mentre il centrosinistra è unito e quindi il centrosinistra avrà il sindaco anche nella prossima consiliatura». I suoi intanto cercano di evitare problemi con il Pd, che ha mostrato di voler fare la voce grossa. Conciliante col Pd un fedelissimo di Pisapia, il presidente di zona 8 Simone Zambelli (Sel): «Come è noto ho fatto campagna elettorale per L'Altra Europa con Tsipras - ha premesso - con i banchetti, i volantinaggi e prima raccogliendo le firme».
Poi la critica alla sua capolista, Barbara Spinelli: «Dire che il Pd di Renzi è la nuova Dc è un'analisi banale, lontana dal paese e dalla realtà. Spero in una rettifica. Facciamo germogliare la buona semina e raccogliamo i frutti delle buone esperienze costruite in questi anni: da Milano a Bari».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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