Si moltiplicano le voci contro la festa per i cinquant'anni di tifo nerazzurro della Curva Nord, prevista domenica 30 giugno ai Giardini Montanelli. Verdi, comitati e partiti cercano di scongiurare l'«invasione» del parco in centro città.
«Tutelare i parchi storici e monumentali da eventi ad alto impatto ambientale dovrebbe essere un obbligo per un'amministrazione virtuosa che dice di avere a cuore il verde urbano, la biodiversità e il rispetto dei beni comuni. Le cose, purtroppo, vanno in ben altra direzione», denunciano Elena Grandi, co-portavoce nazionale dei Verdi e assessore a Verde e ambiente del Municipio 1, e Mariolina De Luca, co-portavoce dei Verdi di Milano. «Tra musica, dibattiti e vendita di cibo e alcolici - aggiungono -, per un giorno il parco si trasformerà in un luogo di eccessi e risse potenziali, in balia di migliaia di tifosi che si sono sempre distinti per essere violenti, pericolosi e ben poco rispettosi dei luoghi, delle persone e delle leggi». Concludono le esponenti dei Verdi: «In un primo tempo la festa era addirittura prevista sabato 29 in concomitanza con il Gay Pride».
Interviene anche il comitato Agiamo-Amici dei Giardini Montanelli: «Chi ha dato l'autorizzazione l'ha fatto con grande superficialità e in modo del tutto incauto, per non dire di peggio. Da quello che sappiamo la responsabilità è del Comitato interassessorile della giunta comunale, presieduto dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno». Se c'è stato l'ok, continua il comitato, «si presume che sia il sindaco Beppe Sala che l'assessore al Verde Pierfrancesco Maran non abbiano espresso veti». Ancora: «Non sarà solo una festa, ma anche un grande business per qualcuno, ma chi? Non certo per i Giardini. Tra gli sponsor c'è, come al solito, una grande azienda produttrice di birra e anche in questo caso non è difficile immaginare il grado di euforia che regnerà».
Infine il capogruppo di Fi Fabrizio De Pasquale, che ha presentato un'interrogazione urgente: «Ben vengano le feste della curva Sud e Nord, ma non vi è ragione sensata per ospitarle in giardini storici del '700, in un parco delicato nell'ecosistema e nell'architettura che non è fatto per eventi di massa come Wired o Festa dell'Unità. Par di capire che la giunta di fronte a sponsor munifici e ad alta gradazione alcolica rinuncia allo sbandierato ambientalismo».CBas
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