Proteste per le minigonne: ecco la divisa per chi sposa

Proteste per le minigonne: ecco la divisa per chi sposa

Una lettera garbata ma esplicita. L'ha scritta al Corriere della Sera una signora tedesca, Ingrid Bergmeister, arrivata giorni fa a Milano per partecipare alle nozze civili di amici. Descrive l'arrivo alla sala «sontuosa sala» delle cerimonie di Palazzo Reale, passando da piazza Duomo e dal «bel cortile». Ricorda gli arazzi, i candelabri in vetro, l'ambiente tutto sommato elegante per i matrimoni civili in una città come Milano. Dove una città «famosa per il suo stile» ha suscitato le critiche dell'invitata straniera, e come lei - riferisce - di altri ospiti che si sono domandati se si trattava di una scena da «Scherzi a parte», sarebbe la scarsa attenzione al look delle funzionarie comunali che celebrano il rito. Un'assistente, giovane, sarebbe arrivata «con minigonna e stivali alti, capelli al vento e collana vistosa», si appoggiava «annoiata» al tavolino. L'officiante con fascia tricolore «aveva una scapigliatura spettinata e boccoli che le cascavano sopra una fascia nera sulla fronte, camicetta da pomeriggio per un caffè, niente di sobrio nemmeno per lei». Chiarisce l'ospite tedesca che le critiche non sono rivolte tanto alle due signore, quanto alla direzione Ufficio matrimoni che dovrebbe pretendere un aspetto «più formale» da parte dei funzionari che devono presiedere un momento così importante per gli sposi. Una lettera che ha suscitato qualche imbarazzo. L'assessore ai Servizi civici Daniela Benelli, premette che «ci è arrivata qualche altra protesta non tanto per il look ma per la teatralità di alcuni funzionari, e al contrario giudizi di segno completamente opposto, c'è chi lo apprezza quindi è soggettivo». Detto questo, ammette la difficoltà a chiedere ai dipendenti di mantenere uno stile consono, «c'è anche una questione di gusto personale non possiamo imporre l'abbigliamento ai funzionari». A meno che diventi una divisa vera e propria, e la Benelli ammette che «anche se rappresenterebbe un costo in più per la fornitura e l'indennità di legge (come per i vigili), ne valuteremo l'istituzione per evitare altre proteste». Il colore della divisa? «Potrebbe essere il blu». Un costo, ma va tenuto presente che le coppie non residenti pagano al Comune 596 euro per sposarsi a Milano, possono avanzare qualche pretesa.
Sono una decina normalmente i funzionari che si alternano nel servizio dei matrimoni civili. Fino al 2009 erano soprattutto i consiglieri comunali ad indossare la fascia per celebrare l'unione di due sposi, c'erano veri e propri «recordman», poi la legge ha cancellato il «gettone» e improvvisamente è scattata la fuga. Sui 1.758 riti del 2011 (saliti a 2.100 ne 2012) ben 1.

257 sono tati officiati da personale interno e solo 365 - gratis - da consiglieri (19 da assessori e sindaco, che invece quando può non disdegna il ruolo). In 117 (il 7%) ha preferito invece farsi sposare da un amico. La Benelli prova a difendere i consiglieri, «non penso che siano meno disponibili perché devono farlo gratis, forse le coppie li richiedono meno».

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