Prova a sgozzare un ragazzo Arrestato un turista americano

Aggressione nella notte di sabato dopo la discoteca Alla vittima, un 27enne, sessanta punti di sutura

Prova a sgozzare un ragazzo Arrestato un turista americano

I carabinieri della compagnia Milano - Duomo, erano intervenuti nelle prime ore di domenica scorsa in viale Alemagna, all'esterno di una discoteca, dove un gambese 27enne aveva una gravissima ferita al collo che sanguinava copiosamente. Il giovane, con un filo di voce, era riuscito solo a dire ai militari di aver rimediato quella ferita durante una lite, quindi era stato portato d'urgenza all'ospedale. L'altroieri i militari hanno chiuso le indagini, sottoponendo a fermo di polizia giudiziaria per gravi indizi di reato un secondo straniero, un turista 39enne statunitense, ritenuto responsabile del ferimento. Nel tardo pomeriggio di ieri è quindi avvenuta la convalida del provvedimento e l'uomo comparirà davanti al giudice per rispondere di tentato omicidio.

Ma vediamo com'è andata. A pochi minuti dai fatti, mentre la vittima veniva soccorsa, i militari dell'Arma hanno raggiunto sul tetto di un edificio di viale Alemagna l'americano, sorprendendolo sporco di sangue e in stato di forte alterazione psicofisica, presumibilmente dovuta all'assunzione di alcolici. Le indagini, immediatamente sviluppate grazie alle testimonianze degli addetti alla sicurezza del locale, con rilievi tecnici sul posto e con l'acquisizione dei filmati di video-sorveglianza, spiegano i militari, hanno chiarito la responsabilità del turista.

Anche la vittima, a distanza di poche ore, è stata in grado di fornire lucidamente la propria versione dei fatti, verificata dagli investigatori. È quindi emerso che, dopo una conversazione tra i due, lo statunitense ha colpito al collo il gambese con un coltello. I motivi all'origine del ferimento sono tuttavia ancora da determinare, come l'arma utilizzata per il ferimento, non ancora ritrovata. L'arrestato è finito in carcere a San Vittore.

Non accade spesso, anzi è piuttosto raro, che a Milano gli statunitensi si comportino male e vengano arrestati. Anche se l'ultima cattura di uno yankee risale a non molto tempo fa, precisamente nel maggio scorso ma per ragioni decisamente molto più gravi. Grazie a un'indagine lampo della squadra mobile di Milano, infatti, uno statunitense di 64 anni residente però in Portogallo, in vacanza sotto la Madonnina con la moglie, è stato fermato e portato in cella con l'accusa di pedofilia.

L'uomo aveva intrattenuto una relazione virtuale con una ragazzina di 13 anni: prima sulla piattaforma Second Life, dove i due erano arrivati a «sposarsi», poi su altri social network. Quindi una volta arrivato a Milano l'uomo aveva incontrato e violentato la ragazzina. L'adolescente stravolta si era rivolta ai genitori che, a loro volta, avevano sporto denuncia in questura.

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