Quando l'aperitivo è leggero e disintossica

Mappa dei ristoranti che servono stuzzichini e finger food consigliati dai nutrizionisti

Quando l'aperitivo è leggero e disintossica

L'aperitivo, un rito che è cambiato. Oggi la gamma delle bevande è infinita ed anche per gli stuzzichini chiamati «appetizer» e «finger food» non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ma l'aperitivo non deve essere sinonimo di abbuffate. Dagli States al Belpaese, sta prendendo piede un nuovo modo: l'aperitivo leggero e sano («aperilight»). Coniuga il momento del drink con il gusto dei cibi leggeri come ad esempio le verdure. È sdoganato da medici e nutrizionisti ed è una fonte di ispirazione per nuove sperimentazioni culinarie da parte degli chef.

Questo trend è emerso anche da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l'osservatorio sulle tendenze alimentari dell'azienda toscana Fratelli Polli, condotto con un monitoraggio su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle e raccogliendo il parere di un pool di 30 esperti fra nutrizionisti, chef e antropologi dell'alimentazione. Dai risultati si evince che un aperitivo perché sia leggero e salutare (light and healthy) deve escludere i «trash food», gli alimenti ad altissimo contenuto calorico di cui è meglio non abusare e che, tra l'altro, hanno uno scarsissimo potere saziante. Qualche esempio? Patatine, focaccine, crostini fritti, maionese e salsine.

A Milano sono numerosi i locali dove degustare l'aperitivo light che tra l'altro può essere anche detox se accompagnato da centrifugati, spremute e smoothies. Tra i vari quelli gestiti da chef stellati e non. Claudio Sadler (nella foto), patron del Ristorante Sadler (via Ascanio Sforza, 77), propone il «Panino gourmet Gargano» a base di ricotta fresca olive di Cerignola spolpate, basilico tritato, scarola filetti di sardoni affumicati e peperoni grigliati. Lo chef Gianfranco Semenzato del Globe Restaurant & lounge bar (piazza V Giornate) suggerisce il flan di radicchio e noci con pomodori secchi e carciofini grigliati.

Matteo Minutiello, chef del ristorante del LaGare Hotel (via G.B.Pirelli 20) consiglia di assaggiare, tra varie leccornie, una tartelletta con composta di cipolla di Tropea e pomodorino secco, un crostino con burro al pepe, acciuga e arancia candita. Ma anche il gustosissimo pane guttiau con cipolla di Tropea, spuma di robiola e oliva taggiasca.

Tutti abbinabili con un «P31 Green Spritz», variante dello Spritz classico che al prosecco unisce una mistura di oltre 20 erbe officinali e profumi. Dobbiamo spostarci invece in Porta Nuova presso il panoramico 11 Rooftop (via Tocqueville 7) per stuzzicare olfatto e gusto con le bruschette ideate da Enrico Lucania.

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