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Quartieri sul piede di guerra per le scelte del Comune

«Fate come l'albero che cambia le foglie e conserva le radici. Cambiate pure le vostre idee, ma conservate i princìpi» recita un detto. Sarà per questo che Milano non cambia mai idea, «faremo quest'opera senza abbattere gli alberi» dicono sempre gli amministratori, ma stravolge regolarmente i princìpi, perché ogni volta di fatto gli alberi sono i primi a rimetterci le piume, pardon, le foglie. E sta per succedere in questi giorni ai tigli trentennali vicini alla magnolia commemorativa di Falcone e Borsellino.

«La vicenda della ristrutturazione della cabina elettrica di A2A di via Benedetto Marcello è stata gestita proprio male. Senza alcuna informazione, gli abitanti si sono trovati gli operai con le seghe che tagliavano gli alberi. Bisogna fare uno sforzo: verificare se sia possibile una modifica parziale del progetto». A dirlo è Carlo Monguzzi del Partito democratico, presidente della commissione ambiente, ribadendo un concetto espresso da Silvia Sardone di Forza Italia: «Palazzo Marino ha scavalcato il consiglio di Zona senza prestare nessuna attenzione alle richieste dei cittadini». Ieri i cittadini hanno fatto esattamente quello che sostengono Sardone e Monguzzi: davanti alla rete dei lavori si sono radunati mamme, bambini, consigliere di zona, rappresentanti della Lega e di M5S per impedire il massacro dei tigli. Gente venuta anche da altri parti di Milano, memore di quanto ha visto accadere nel tempo vicino alla sua casa. E ora A2A ha deciso di bloccare i lavori.

Benedetto Marcello è il punto di svolta di una brutta strada intrapresa da anni. «Vogliamo parlare delle piante abbattute ai giardini Belisario di piazza Udine, di corso Indipendenza e viale Argonne? L'attaccamento all'ambiente di questa amministrazione è davvero molto scarso» commenta Marco Cagnolati, consigliere di Zona 3 per Forza Italia. Eppure le grandi piante o essenze, come le chiamano i giardinieri, hanno dimostrato di voler bene a Milano. Quanti ne sono cadute l'anno scorso a causa del maltempo senza mai fare male a nessuno?

Ottocento alberi hanno perso la vita per la linea 4 della metropolitana milanese, chiome che hanno cambiato la bellezza di piazzale Dateo e dell'asse piazza Tirana - parco Solari. Ne sono stati sacrificati talmente tanti che su twitter c'è proprio un accaunt che si chiama @Alberiamilano. La consigliera di Zona 3 Rita Cosenza continua la sua battaglia. «Non vogliamo fare una guerra - afferma Rita -. Lungi da noi il pensiero di trasformare questa azione in una lotta politica.

Il nostro unico obiettivo è quello di proteggere la bellezza di un giardino che non merita d'essere violentato in questo modo perché è amato». Tigli, platani, querce sono giganti che cadono nella dignità del silenzio, perché «gli alberi sono predicatori solitari. Non predicano dottrine ma la forza della vita» diceva lo scrittore Hermann Hesse.

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