Il giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale, Monica Amicone, ha assolto 28 imputati, quasi tutti appartenenti all'area anarchica e antagonista, accusati di avere occupato «abusivamente» per quattro mesi nel 2010 un edificio in via Savona, «stabilendovi la sede del centro sociale “Bottiglieria okkupata”».
Secondo l'accusa, gli autonomi avevano «invaso» l'edificio privato di proprietà di A.C., «fino allo sgombero avvenuto il 14 ottobre 2010 ad opera delle forze dell'ordine». Secondo i pubblici ministeri, che li accusava di «invasione di edifici», il 15 giugno 2010 sarebbero entrati in uno stabile privato e lì sarebbero rimasti fino all'intervevto della polizia.
Nel capo di imputazione, era anche scritto che i 28 imputati avrebbero redatto «un apposito decalogo contenente le indicazioni da seguire in caso di intervento della polizia». Inoltre, gli antagonisti - tra cui anche tre francesi, un portoghese e un ivoriano - avrebbero presidiato costantemente l'ingresso, rinforzando la chiusura del cancello utilizzando dei tubi, tanto che era servita una ruspa per aprirlo. Non solo. Durante le operazioni di sgombero, infatti, avrebbero lanciato «petardi e artifici contro la polizia».
Una delle ragazze finite a processo, infine, rispondeva anche di falso perchè avrebbe fornito false generalità agli agenti. Nel maggio del 2014 la procura aveva chiesto e ottenuto il processo per le 28 persone, difese dai legali Davide Steccanella, Eugenio Losco e Mauro Straini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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