Quattro secoli di disegni dalla collezione Lampugnani

Il Poldi Pezzoli, museo nato dal genio dell'eclettico Gian Giacomo, collezionista di fine Ottocento, riflette ancora un volta sul valore del mecenatismo e lo fa con una mostra che apre oggi i battenti ed è dedicata alla passione per l'arte di un milanese come Riccardo Lampugnani. Con un cognome noto in città, ingegnere, già direttore delle Acciaierie Falck, Lampugnani, come spesso accade per gli uomini di scienza, fu un genuino cultore delle arti. Ebbe un'esistenza lunga (mancò nel '96, era nato nel 1900) e per tutta la vita coltivò, eredità paterna, una spiccata sensibilità verso la conservazione delle opere d'arte e della collezione di Poldi Pezzoli in particolare. La mostra «La passione del disegno. Opere della collezione Lampugnani dal XV al XIX secolo» (fino al 13 maggio) è un omaggio alla generosità del collezionista milanese che, nel corso degli anni, donò al museo di via Manzoni un copioso numero di capolavori. Non è la prima volta, ricorda la direttrice del museo Annalisa Zanni che il Poldi Pezzoli espone i tesori scelti con spirito critico e competenza dall'imprenditore: «L'esposizione completa il lungo percorso che il Poldi Pezzoli ha dedicato nel corso degli anni a questa importante collezione. La volontà è quella di offrire, ancora una volta, una selezione di questa preziosa raccolta di disegni condividendo così, con il pubblico e gli studiosi, i risultati della nostra costante attività di studio e di ricerca, finalizzata a valorizzare le opere che il museo possiede».
Questa volta si presentano al pubblico una serie di disegni che spaziano dai tratti rinascimentali a quelli ottocenteschi: la delicata «Adorazione dei pastori» di Luca Cambiaso, le allegorie di Filippo Pedrini, un intenso «Ecce homo» di Bartolomeo Passerotti, i disegni a tema religioso di Carlo Francesco Nuvolone e poi ancora fogli e bozzetti dei Gandolfi, vicini allo stile di Caracci. La mostra - una quarantina di disegni ancora poco studiati dagli storici dell'arte - è curata da Andrea Di Lorenzo e Tiziana Monaco che hanno presentato al pubblico, con il contributo del Rotary Club Milano Ovest, una parte dei fogli legati al testamento del collezionista milanese (oltre seicento fogli il lascito totale). Le mostre su disegni, schizzi e bozzetti sono certamente d'impatto meno immediato rispetto a quelle che espongono quadri e sculture, ma non meno preziose per capire come lavorano gli artisti, che spesso presentavano su fogli i progetti ai committenti dell'epoca, in attesa di approvazione (e denari per continuare).
La raccolta di disegni, entrata al Poldi Pezzoli nel '96, non è l'unico regalo fatto da Lampugnani, appassionato di arte lombarda, ai musei milanesi: al Poldi Pezzoli il collezionista ha donato un bel autoritratto di Francesco Hayez («Autoritratto con tigre e leone») e altre opere grafiche dell'artista romantico mentre ha lasciato un cospicuo fondo di incisioni di Hayez alla Civica raccolta delle stampe «Achille Bertarelli».

Una mostra interessante, anche per riflettere sul valore e la generosità dei veri collezionisti d'un tempo.
Fino al 13 Maggio Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 | 20121 Milano
Tel. 02 794889 | 02 796334

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