Il questore vieta il presidio Gli antifascisti: «In piazza»

Attesi militanti da tutta Italia per il ricordo di Ramelli Spostato da piazzale Susa a Dateo il contro corteo Sabato Mattarella in città per celebrare la Liberazione

Il questore vieta il presidio Gli antifascisti: «In piazza»

Definiscono «inaccettabile» il divieto ricevuto per il presidio in piazzale Susa. «Soprattutto all'indomani delle parole del presidente della Repubblica Mattarella la scorsa settimana davanti ai partigiani». Parla l'associazione Memoria Antifascista che annuncia che manterrà l'appuntamento in piazzale Susa per il 29 aprile, disobbedendo alle disposizioni dalla questura. Per il secondo anno di seguito il comitato organizza una manifestazione in piazzale Susa per contrastare le commemorazioni in onore di Sergio Ramelli, il giovane del Fonte della Gioventù massacrato da Autonomia operaia, sotto casa in via Paladini. Per la questura però la concomitanza dei due eventi, vista l'importanza simbolica dell'appuntamento di quest'anno (è il quarantennale della morte di Ramelli e si ricordano anche Borsani e Pedenovi) potrebbe determinare conflitti e tensioni, mettendo a rischio la pubblica sicurezza. Se l'anno scorso avevano partecipato oltre 3mila simpatizzanti di estrema destra, quest'anno è previsto l'arrivo di militanti da tutta Italia ed Europa.

A essere precisi però la questura non ha vietato il presidio, ma ne ha solo cambiato la collocazione, autorizzandolo in piazzale Dateo, a distanza di sicurezza. Così è stato vietato il corteo per Ramelli. Questa, in sostanza, la nuova linea di questura e prefettura per i sei mesi di Expo: limitare il più possibile i cortei e le manifestazioni, per evitare i contatti tra forze politiche avverse. Il protocollo per l'ordine pubblico prevede anche il ricorso massiccio a auto e camionette per contenere preventivamente le piazze ed evitare gli sconti con gli agenti. Ma la logica del «pari e patta», ovvero dell'analogo divieto piombato sulle opposte manifestazioni che si preannunciano bollenti, non piace agli antifascisti che si rifanno alla «superiorità della lotta partigiana».

Autorizzati solo la veglia in via Paladini il 28 aprile, la messa nella chiesa dei santi Nereo e Achilleo alle 20 e il presidio che durerà tutta la notte nel piazzale, ma senza vessilli e bandiere, ha prescritto la questura per limitare al massimo quelle che potrebbero essere lette come «provocazioni». «Alla fine della serata - scrivono i camerati - seguiremo il volo alato dei nostri cuori, riempiendo le vie della città, gridando il nostro “Presente!” chiamato da mille e mille voci». Il 26 maggio dovranno affrontare il processo 16 militanti, accusati di apologia del fascismo che nell'aprile 2013 parteciparono alla commemorazione. Rinviati a giudizio anche altri 10, con l'accusa di apologia del fascismo per la commemorazione del 2014. Tra loro anche Roberta Capotosti, all'epoca consigliere provinciale di FdI, filmata mentre faceva il saluto romano.

Intanto sabato mattina entreranno nel vivo le commemorazioni per il 70esimo anniversario della Liberazione: tra le 8,30 e le 10 la cerimonia di deposizione delle corone per i caduti, mentre alle 12 il presidente Mattarella interverrà al Piccolo Teatro di via Rovello per la manifestazione con il sindaco Giuliano Pisapia, il professor Lucio Villari, il presidente nazionale Anpi Carlo

Smuraglia. Alle 14, da corso Venezia angolo via Palestro, partirà il corteo che si concluderà in piazza Duomo con i discorsi ufficiali, mentre alle 18 è prevista l'inaugurazione della Casa della Memoria di via Confalonieri 14.

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