Cronaca locale

Ragazzo pestato selvaggiamente a Milano: "Erano come delle iene"

Dopo quasi un mese dal pestaggio, la vittima parla dei suoi 8 spietati aggressori: "Avrei potuto morire o riportare lesioni permanenti"

Ragazzo pestato selvaggiamente a Milano: "Erano come delle iene"

Nella notte tra il 22 e il 23 aprile scorso, un giovane è stato picchiato e rapinato in via Pirelli, zona Bicocca a Milano. "Gli aggressori portavano delle mascherine ed erano incappucciati", dichiara il ragazzo che, a distanza di quasi un mese, ne soffre ancora le conseguenze.

"Quando mi hanno preso a calci in testa. Sono tornato a casa con l’impronta di una scarpa impressa sulla pelle", racconta in un'intervista a Il Giorno. Erano in 8 e tutti con il volto semi-coperto, per questo motivo sarà difficile identificarli. Questi, con una violenza improvvisa, gli hanno causato un trauma cervicale e uno cranico oltre a escoriazioni multiple anche sul viso e sulla testa. "Delle iene. Mi hanno picchiato con crudeltà e aggressività talmente sproporzionate e ingiustificate che non saprei come altro definirli".

Quella sera la vittima stava passeggiando assieme a una ragazza e a un suo amico quando, a un tratto, dei ragazzi si sono avvivinati chiedendo loro una sigaretta. Neanche il tempo di rispondere e questi hanno cominciato a inveire contro i tre. Il primo a essere colpito è stato l'amico a cui hanno sferrato un pugno mentre era seduto sulla sua bici elettrica e, caduto a terra, si è visto portare via il mezzo, il telefono e il portafogli.

Il giovane prosegue il suo racconto dicendo che la seconda vittima è stato proprio lui:"A me hanno calato il cappuccio della felpa sugli occhi e sferrato pugni e calci anche quando sono finito a terra. Poi mi hanno sfilato l’orologio e la cintura Armani". Gli aggressori hanno colpito con una violenza che non sembrava umana, pugni e calci in testa come se stessero colpendo un sacco da box mentre tenevano ferma l'amica che nel frattempo urlava. "Sono convinto di essere vivo per essermi protetto con le braccia i punti più delicati: avrei potuto morire o riportare lesioni permanenti".

Non appena rientrato a casa, il giovane è stato soccorso e ha raccontato tutto ai suoi genitori che vogliono sporgere denuncia per tentato omicidio. Nonostante sia ancora molto traumatizzata, la giovane vittima cerca di andare avanti e dimenticare l'episodio: "Non voglio che per colpa di quelle persone la mia vita cambi in peggio - e conclude consigliando di - aumentare la qualità delle telecamere.

I malviventi finirebbero prima in manette".

Commenti