Rapina al sushi bar, il giudice: "Indagare le vittime"

Rapina al sushi bar, il giudice: "Indagare le vittime"

La lotta era stata feroce. Le immagini delle telecamere di sorveglianza avevano mostrato coltellate, spari e sangue. Ieri sono arrivate le condanne, al termine del processo con rito abbreviato, dei due pregiudicati italiani di 38 e 41 anni accusati della rapina al sushi bar «Fuel» di Segrate del 4 febbraio 2018. Le pene decise dal gup Alessandra Cecchelli: sei anni e otto mesi e quattro anni e otto mesi. Ma c'è stato anche un risvolto imprevisto. Il giudice ha trasmesso gli atti al pm Giovanni Polizzi che avrà il compito di indagare sulle vittime della rapina. Dovrà verificare se la loro reazione sia stata proporzionata al reato subito o se ci sia stato un eccesso colposo di legittima difesa. Quella sera infatti i rapinatori sono entrati nel locale travisati e armati. Hanno preso il cassetto con circa 3mila euro. All'improvviso il titolare cinese, imitato da un dipendente, si è scagliato contro i banditi armato di due lunghi e affilatissimi coltelli da sushi.

Ad avere la peggio sono stati i pregiudicati, che per riuscire a scappare hanno sparato. Il più anziano, assistito dall'avvocato Niccolò Vecchioni, è stato raggiunto da quattro coltellate al torace. Una gli ha perforato il polmone, mettendone a rischio la vita. È stato operato d'urgenza. Nei suoi confronti è caduta l'accusa di tentato omicidio, ridefinita in lesioni. La penna-pistola persa durante il colpo ha portato la Procura di Monza a indagarlo anche per l'omicidio di un trans avvenuto a Cinisello Balsamo lo stesso giorno. Meno grave, ma ferito, il complice.

Il titolare del bar è stato raggiunto dai colpi sparati dal 38enne al volto e ai glutei, ma è rimasto ferito in modo lieve. Il gup ha trasmesso gli atti al pm anche in relazione alla divulgazione alla stampa da parte dei carabinieri del video della rapina, prima che entrasse nel fascicolo dell'inchiesta.

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