Cronaca locale

Rave party, movida e furbetti quando il green pass è inutile

In barba alle regole anti Covid raduni musicali e feste da mesi si tengono nei fine settimana al Parco Lambro

Rave party, movida e furbetti quando il green pass è inutile

E poi ci sono quelli a cui - nonostante tutto ciò che è successo in questo ultimo anno, ovvero una pandemia - non importa nulla. E vanno avanti come se decreti e provvedimenti anti Covid, distanziamenti, mascherine e adesso anche il green pass, fossero una semplice opzione. Basta ascoltare cosa ci racconta il capogruppo di Forza Italia al Municipio 3, Marco Cagnolati sul Parco Lambro dove ogni fine settimana, da due mesi almeno, si organizzano veri e propri rave party. Naturalmente del tutto illegali. E inspiegabilmente tollerati dalle autorità preposte ai controlli.

«Ci sono luci stroboscopiche, casse da discoteca, addirittura un generatore di corrente. E si tratta di eventi da centinaia di partecipanti che s'incontrano a notte fonda, del tutto incuranti del rischio sanitario, per non parlare poi della tranquillità e del diritto al riposo dei residenti della zona». Cagnolati si fa portavoce di questa realtà in un documento che ha inviato al sindaco Beppe Sala, all'assessore comunale al Verde e all'Urbanistica Pierfrancesco Maran, quindi al questore Giuseppe Petronzi e al prefetto Renato Saccone chiedendo che «si intervenga e si relazioni in merito». E per questo il capogruppo di Forza Italia al Municipio 3 allega una serie di foto che testimoniano i cumuli di rifiuti lasciati al Parco Lambro dai partecipanti ai rave, insieme a scatti notturni che immortalano il rave.

«Chiedo, per tutti i weekend da qui a fine ottobre - prosegue Cagnolati - un pattugliamento costante del parco e degli ingressi, per prevenire i rave», suggerendo che basterebbe una pattuglia a ciascuno dei tre ingressi dell'area verde e una decina di sanzioni «per far passare la voglia agli organizzatori». E sottolinea che non è giusto che per queste persone sia tutto permesso e non valga alcuna restrizione «in un periodo in cui discoteche e locali da ballo sono costretti a chiuder, mentre gli altri esercizi pubblici sono obbligati a controllare il Green pass e altro».

A questo situazione specifica si aggiungono tante altre singole violazioni. Ad esempio quelle evidenziate sabato dai carabinieri. Che durante una serie di controlli sul territorio (hanno identificato 77 persone e passato al setaccio 25 veicoli) in una via limitrofa a piazza Duomo e a piazza Mercanti, hanno multato il titolare cinese di un centro estetico. Tra le altre infrazioni l'uomo è stato sanzionato per 400 euro perché non aveva rispettato la normativa Covid che impone l'obbligo di indossare le mascherine nei luoghi chiusi.

I poliziotti della Divisione amministrativa della questura domenica sera hanno multato il gestore e un cliente di una sala scommesse di via Vitruvio: il primo non aveva chiesto all'altro (che, tra l'altro, non l'aveva) il green pass.

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