Reagisce alla rapina, gli tagliano un tendine

C'è chi è arrivato con le sue cartelle esattoriali in una mano e, nell'altra, le carte per dimostrare che la dichiarazione dei redditi era corretta. C'è chi invece ha solo inviato i documenti. Ora, per chi ha un contenzioso che non supera i 20mila euro, provare a fare pace col Fisco è obbligatorio. Lo sanno bene quei 1.300 lombardi che, appena il primo aprile è scattata l'obbligatorietà per la cosiddetta «mediazione tributaria», non si sono lasciati sfuggire l'occasione e hanno presentato l'istanza all'Agenzia delle Entrate. Il Fisco aveva 90 giorni di tempo per rispondere, ma ad oggi sono già state 220 le richieste trattate di cui il 90% concluse positivamente, come spiegano all'Agenzia. «Positivamente» significa che non seguirà il ricorso al giudice e quindi che la cartella esattoriale è stata ridotta o addirittura annullata. Insomma il contenzioso si è risolto in una manciata di giorni, senza il rischio di dovere pagare anche un'aggiunta di spese in caso la «mediazione» non dovesse riuscire. I primi 220 casi risolti sono sicuramente un primo passo. Al quale all'Agenzia delle Entrate sono convinti seguirà una vera e pioggia di istanze.
Il nuovo istituto approvato ad aprile scorso interessa infatti la maggior parte (circa il 60%) dei ricorsi. Dei 1300 contribuenti lombardi che hanno provato fin da subito a far pace col fisco ben 700, la maggioranza, sono stati milanesi, poi ci sono le richieste presentate alla Direzione provinciale di Monza e Brianza (119) e Bergamo (86) seguita da Pavia (73), Varese (63), Brescia (47), Lecco, Cremona e Como (intorno alle 30 ciascuna) per concludere con Mantova e Lodi (20 circa) e una decina a Sondrio. Per lo più si tratta di cartelle esattoriali che derivano dal controllo delle dichiarazioni dei redditi di piccoli contribuenti e quindi persone fisiche o piccole società, in qualche caso ha riguardato anche gli studi di settore. Il contenzioso infatti che rientra in questa nuova «mediazione» non deve superare i 20 mila euro. Come funzione? Il contribuente che voglia ricorrere contro un atto dell'Agenzia delle Entrate di valore non superiore a tale cifra deve quindi obbligatoriamente proporre in via preliminare un'istanza di mediazione all'ufficio, con l'obiettivo di ricercare una soluzione della controversia in sede amministrativa, evitando così il contenzioso. Entro 90 giorni il Fisco è obbligato a rispondere. Il vantaggio, oltre ai tempi ridotti è anche la possibilità di riduzione delle sanzioni sulle imposte dovute al 40 per cento, senza il pagamento del contributo unificato, da corrispondere in caso di ricorso in Commissione, e senza il rischio di condanna al pagamento delle spese previsto nelle controversie presso la giustizia tributaria. E alla fine in caso di mancato accordo resta comunque la possibilità di ricorrere al giudice.

«La mediazione - commenta il direttore regionale Eduardo Ursilli -rappresenta una grande opportunità per i cittadini in termini di risparmio di tempo ed economico e il risultato finora raggiunto testimonia quanto sia importante per l'Agenzia garantire, anche attraverso la riduzione del contenzioso, un servizio sempre più improntato a criteri di efficienza ed efficacia e che realmente risponda sempre meglio alle esigenze dei contribuenti».

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