«Il Redaelli vende gli immobili a prezzi folli»

«Il Redaelli vende gli immobili a prezzi folli»

Rischio sfratti per 360 famiglie. A lanciare l'allarme sono i sindacalisti del Sunia, letteralmente saltati sulla sedia dopo aver letto la bozza della delibera dell'istituto Golgi Redaelli per vendere alcuni stabili del patrimonio immobiliare. Si tratta per lo più di anziani e di famiglie che vivono in quegli appartamenti da una vita. Ovviamente lo sfatto non verrà mai dichiarato esplicitamente, ma i prezzi di vendita degli appartamenti risultano talmente alti che nessuno degli inquilini potrà permettersi di acquistare la casa dove è in affitto da sempre. Il Sunia denuncia cifre insostenibili. Ad esempio, per gli appartamenti del palazzo tra via Brianza e via Mauro Macchi, zona stazione Centrale, pare che il Golgi Redaelli chieda 3.500 euro al metro quadro, contro un valore medio nella zona di 2.800-3.000 euro al metro quadrato. «Una follia - denuncia l'avvocato Lina Calonghi, segretario Sunia Milano - Sono cifre superiori al valore di mercato della zona. Per di più, rischiano di aumentare durante l'asta. Stiamo parlando di appartamenti da ristrutturare, che di certo non valgono quella cifra».

Eppure a stimare l'importo è stata l'Agenzia del territorio, a cui il Golgi Redaelli si è regolarmente affidato, come ente pubblico, per valutare il valore degli immobili da vendere. «Ovviamente - spiegano dalla direzione generale dell'istituto - quella cifra è destinata ad abbassarsi di circa il 30% poiché si tratta di appartamenti abitati. In ogni caso non ci saranno sfratti, né venderemo a chi non ha intenzione di comprare».

In sostanza, il Golgi Redaelli avvierà una trattativa con gli inquilini che già risiedono negli stabili in questione. «Non ci sarà nessuna asta» assicura il direttore, che puntualizza: «Due anni fa abbiamo chiesto agli inquilini se erano disposti a comprare ed il 70% delle famiglie ci ha risposto di sì». Da qui la delibera ed entro marzo il bando. La vendita dello stabile è necessaria per rientrare delle spese per la ristrutturazione della residenza per anziani di Abbiate Grasso e per appianare il debito da 20 milioni. Per far quadrare i bilanci, l'istituto ha già aperto un bando per la vendita di alcuni terreni e a breve procederà con gli immobili. I sindacati degli inquilini, venuti a conoscenza della delibera durante l'incontro per il rinnovo dei canoni di locazione, non possono opporsi alle decisioni della direzione ma ammettono una «forte preoccupazione - aggiunge Lina Calonghi - per le procedure con cui si vuole vendere. Tanto che vogliamo chiedere l'intervento della Regione Lombardia». Il Sunia è anche disposto a una controperizia per verificare l'effettivo valore al metro quadro degli stabili e rendere le trattative più eque. E poi ovviamente chiede di garantire il diritto di prelazione per gli inquilini che già abitano negli appartamenti di via Macchi.

Si tratta in tutto di 35 nuclei tra inquilini privati, studi di professionisti e negozi. L'istituto ultimamente ha investito parecchio nella ristrutturazione e nell'ampliamento delle palazzine di Abbiategrasso, aumentando il numero dei posti letto.

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