Imprenditori con il cuore grande e un grande amore per la propria terra. Esistono. Uno di loro ha 90 anni e si chiama Carlo Vichi, il patron della Mivar, la fabbrica di tv messa in ginocchio dalla concorrenza dell'hi tech asiatico. Ma Vichi non si arrende e offre la sua fabbrica, gratis, a chi vorrà assumere italiani per riaccendere i suoi televisori ormai spenti. «Ho un sogno. Poter dire ricominciamo a quanti ho detto: è finita» racconta Vichi ai Dieci comandamenti su Rai3. Non solo un sogno: «Un'idea c'è. Se una società di provata serietà accetta di fare televisori in Italia, io gli offro la mia nuova fabbrica, pronta e mai usata, gratis. Non voglio un centesimo. Ma chiedo che assuma mille e duecento italiani, abbiatensi, milanesi. Questo chiedo. Veder sorridere di nuovo la mia gente». La fabbrica si trova ad Abbiategrasso, poco lontana dalla vecchia Mivar, nata nel 1945 e progettata da Vichi. Due piani e 120.000 metri quadrati. Mensa, parcheggi, infermeria.
La fabbrica però adesso ha chiuso, perché la concorrenza dall'Asia di fatto ha massacrato la produzione italiana, così come quella dell'intera Europa. E alla fine è crollata anche la resistenza della Mivar. Adesso si spera che qualcuno raccolga l'offerta.«Regalo la Mivar se assumete italiani»
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