Cronaca locale

Il regalo di Pisapia: un miliardo di tasse in più della Moratti

Ma il sindaco si assolve e dà la colpa a Berlusconi: "Togliendo l'Imu ha colpito le giunte di sinistra"

Il regalo di Pisapia: un miliardo di tasse in più della Moratti

Prima che Giuliano Pisapia arrivi alla sua terza festa del Pd da sindaco piove che Dio la manda, come nel 2011 quando aveva vinto le elezioni da poco più di due mesi. Ma che l'aria sia cambiata tra i compagni e quel sindaco che doveva portare un «vento nuovo» a Milano lo si intuisce subito. La festa (dati i costi della Cosap alzati dal Pisapia medesimo) si è trasferita da Lampugnano a Sesto San Giovanni.È vero che è più scomodo arrivarci ma la platea che spingeva per farsi posto si è ridotta a un centinaio - forse 150 - militanti che occupano i posti a sedere, pochi rimangono in piedi. E il primo ad accogliere Pisapia fuori dal tendone è un pensionato che protesta per i rincari. Il consigliere Pdl Fabrizio De Pasquale ha fatto due conti per «coloro che votarono Pisapia giudicando esagerati gli allarmi sul programma tutto tasse dell'avvocato». Ha messo a confronto il Bilancio 2010, l'ultimo firmato da Letizia Moratti, e quello 2013 appena approvato dalla giunta arancione (a breve in aula per il voto). Risultato: 931 milioni di tasse in più Con il centrodestra i milanesi versarono 303 milioni di Ici, che si pagava solo sulla seconda casa. Oggi Pisapia prevede di incassare di Imu 942 milioni (solo per la parte che va al Comune). L'Irpef tre anni a Milano fa non si pagava, a differenza di altre città, mentre la giunta arancione l'ha introdotta subito e quest'anno la pagheranno anche quanti guadagnano mille euro al mese: esentati solo i redditi sotto i 15mila euro, per un totale di 179 milioni. Tassa rifiuti? É cambiato il nome, da Tarsu a Tares e l'incasso è passato da 231 a 289 milioni. La Cosap è raddoppiata, da 29 a 57 milioni. È stata introdotta la tassa di soggiorno che frutta alle casse comunali (per fortuna non a spese dei residenti) 27 milioni. E si parla solo delle entrate fiscali, perché nel frattempo il biglietto Atm è passato nel 2011 da un euro a 1,50 e sono aumentati da settembre pure gli abbonamenti. Stanno per scattare i rincari della sosta, dell'acqua e del gas. La riduzione dei trasferimenti romani usata dal sindaco per difendersi dalla raffica di stangate? Tra 2010 e 2013 «nella peggiore delle ipotesi» sottolinea De Pasquale è pari a 490 milioni. «Dove sono finiti i rimanenti 490 milioni?», domanda il consigliere. Che fa appello anche a commercianti, categorie produttive e società civile «si facciano sentire, è ora di fare una grande protesta contro una giunta che evidentemente non ha applicato bene la spending review e sta spendendo male i nostri soldi».
Pisapia alla festa del Pd si difende invece dalle polemiche già scoppiate per la stangata Atm e non ancora esplose sugli aumenti dell'Imu prima casa e dell'Irpef approvati solo venerdì e non ancora pienamente «registrati» dai milanesi. «Non ho scelto di fare il sindaco per aumentare le tasse e alzare i biglietti del tram - premette - ma per fare lotta all'evasione fiscale e per far sì che chi più ha in un momento di difficoltà dia un contributo maggiore». L'Imu «era l'unica patrimoniale che si basa sulle possibilità economiche» grazie a cui i Comuni «potevano avere somme di denaro da investire per i lavoratori in cassa integrazione, i licenziati, per gli investimenti per lo sviluppo». La scelta del Governo di togliere la prima rata dell'Imu per il sindaco è stata fatta «sotto ricatto» e «non è solo destinata ad accontentare l'elettorato del centrodestra, ma è finalizzata, con una ferocia oggettiva, a penalizzare gli enti locali. E un motivo c'è. La maggior parte dei comuni italiani è governata dal centrosinistra. Obiettivo dunque far cadere la credibilità dei sindaci, per la prima volta in grande maggioranza di centrosinistra, in vista delle prossime elezioni». Una teoria del complotto. Alla festa del Pd non vuole «far polemica con il premier Letta, ma aveva detto che ci sarebbe stata una rimodulazione Imu, chi ha ville e grandi case doveva pagare».
Con l'aumento dell'Imu e dell'Irpef la sua giunta ha dovuto fare «scelte dolorose», ma «il rischio era il default e il commissariamento». E quindi, restituire molto probabilmente il governo al centrodestra.

Garantisce che giunta e maggioranza si sono prese «l'impegno in fase di consiglio a migliorare la manovra, a tutela delle categorie deboli».

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