Entrando nell'atelier-museo di Maria Sidoli si rischia la sindrome di Stendhal. Roba da svenimento, per eccesso di capolavori d'arte. Nello Studio-Sidoli in via Trescore 3 le tele «più famose al mondo» sono ovunque. A decine. Attaccate alle pareti o ordinatamente accatastate a terra. I grandi ci sono tutti: Leonardo, Klimt, Vermeer, Caravaggio, Van Gogh, Miró, Dalí, Canaletto, Monet, Bruegel, Renoir, Rembrandt, Raffaello e tanti altri. Una carrellata di quadri mitici. Tutti però rigorosamente falsi. Ma copiati con tale perizia da non far (quasi) rimpiangere i dipinti autentici. Ma queste straordinarie copie d'autore hanno un valore aggiunto: sono realizzate da una pittrice che, in quanto a passione e tecnica, vola alto quanto i grandi che lei replica.
Maria Sidoli è una signora con mezzo secolo di esperienza, ma ancora con l'entusiasmo di una ragazzina; donna affascinante che sprizza entusiasmo dagli occhi ed energia dal pennello.
Quando racconta i suoi esordi pittorici si illumina come un creatura del Botticelli: «Fin da piccola mi sentivo attratta dai colori. Creavo paesaggi rincorrendo con gli occhi, e la fantasia, i campi assolati del Piacentino dove abitavo». Senza aver mai visto un quadro di Van Gogh, la piccola Maria scopre che i suoi quadri sono stupendamente simili a quelli dell'immenso espressionista (o post-impressionista?) olandese. Scatta la scintilla. L'arte sarà la sua ragione di vita. Studia all'Accademia delle belle arti, sposa un pittore, frequenta le botteghe di importanti maestri. Si perfeziona. Ha un suo stile tutto romantico, ma la il colpo di fulmine arriva, 35 anni fa, con la mostra milanese «Falsi d'autore alla luce del sole»: «Fino ad allora copiare i capolavori era considerato un genere artistico minore. Ma in quella occasione noi copisti d'autore uscimmo dall'ombra dimostrando tutto il nostro valore. La mostra fu un successo». E di Maria Sidoli si cominciò a parlare come della «regina dei falsi d'autore». Una fama meritata e che ben presto superò anche i confini nazionali. Oggi Maria è ancora più popolare, anche grazie alle televendite che conduce ogni martedì dalle 22 alle 24 su Canale Italia. «Mi riconoscono per strada e mi ringraziano perché le mie non sono televendite in senso stretto, ma piacevoli conversazioni sull'arte - ci racconta la pittrice -. Per me è gratificante poter vendere a prezzi accessibili quadri d'autore anche a persone che non dispongono di grandi risorse economiche». Nonostante ciò nello Studio-Sidoli non mancano le foto con celebri personaggi dello spettacolo che qui hanno commissionato opere importanti. «Il mio catalogo è in continuo aggiornamento - spiega l'artista - e grazie a una squadra di collaboratori sono in grado di realizzare soggetti di qualsiasi tipo e dimensione». Dal classico al pop, dal realismo al surrealismo: come dire da Manet a Warhol, da Courbet a Magritte. Ma volessimo replicare qualcosa del metafisico De Chirico? Ma qui arriva lo stop: «Sarebbe bello dedicarsi anche a Morandi, Picasso e De Chirico, ma purtroppo non è possibile.
La legge proibisce infatti di imitare i pittori che non siano scomparsi da almeno 70 anni». Il loro dello Studio-Sidoli è una Gioconda: ardua capire se si tratti dell'immagine leonardesca o di quella «sidolesca». Sono praticamente uguali. E per Maria è la conferma del suo talento.
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