La Regione mostra riflessi prontissimi sul caso delle scuole paritarie. E a annuncia «misure ad hoc» a beneficio degli istituti religiosi penalizzati dal pagamento dell'Ici. L'antefatto è la sentenza della Cassazione che ha stabilito l'obbligo per gli istituti religiosi di versare l'imposta comunale sugli immobili. Il verdetto è una brutta tegola per il sistema delle scuole paritarie (quindi pubbliche ma non statali), che si trovano già oggi a combattere con bilanci spesso difficili da chiudere. La sentenza è stata pronunciata su un caso particolare (il Comune di Livorno) ma, come è noto, i pronunciamenti della Cassazione assumono un valore generale, paragonabile a precedenti. Ed ecco l'intervento del Pirellone, con l'assessore Valentina Aprea, oggi assessore regionale a Istruzione, lavoro e formazione e in passato sottosegretario all'Istruzione (e prima ancora insegnante e dirigente scolastica).
La Regione Lombardia, per bocca dell'assessore, si dice «preoccupata» per la sentenza. E annuncia di essere pronta, se sarà necessario, a «provvedimenti ad hoc» per sostenere le scuole paritarie religiose. Tre i punti sui quali si sofferma la Aprea, come detto esperta da anni di tematiche scolastiche: «La disparità di trattamento che si introduce fra scuole pubbliche statali e non statali» è il primo. Con rischio di un ulteriore statalismo nell'istruzione. Il secondo punto è un «colpo alla qualità dell'istruzione». Il terzo punto è l'aggravio dei costi che per il sistema scolastico statale deriverebbe da una chiusura di scuole paritarie. Una chiusura che - sottolinea l'assessore - sarebbe determinata da «fattori endogeni, non legati alla qualità dell'istruzione». «La Giunta regionale lombardia - si spiega - condivide le preoccupazioni espresse in queste ore dal mondo cattolico, in conseguenza delle nuove tasse che potrebbero gravare sul funzionamento degli istituti scolastici religiosi paritari». «In Lombardia - ricorda Aprea - le scuole paritarie rappresentano una percentuale importante del sistema scolastico lombardo dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori. La Regione ha sempre sostenuto il sistema delle scuole paritarie attraverso il buono scuola e, nonostante ciò, non sono pochi gli istituti che hanno chiuso l'attività». Ed è per questo che «non staremo fermi - ha aggiunto l'assessore - di fronte a queste nuove difficoltà». E quindi nell'esame dell'assestamento di bilancio e in seguito l'intenzione della Regione è quella di valutare «l'impatto della sentenza per intervenire eventualmente con misure ad hoc per le scuole religiose paritarie del sistema lombardo e scongiurarne la chiusura».
D'accordo Riccardo De Corato, consigliere regionale e comunale di Fratelli d'Italia: «La sentenza - dice - è una condanna a morte per molte scuole paritarie. Bene ha fatto la Regione a intervenire immaginando misure di sostegno per questi istituti che svolgono una funzione fondamentale.
Se dalprossimo settembre, infatti, tutte le scuole paritarie dovessero chiudere -ricorda anche l'ex vicesindaco - lo Stato si troverebbe un disavanzo di spesa di qualche miliardo di euro, poiché il costo per alunno sostenuto da una scuola paritaria è almeno dieci volte inferiore rispetto a quanto pagherebbero le casse pubbliche». De Corato, appellandosi ai cattolici della maggioranza, chiede anche al Comune di Milano di intervenire «in modo concreto» seguendo l'esempio della Regione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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