Regione compatta sulla crisi: «Soldi per cassa integrazione»

Approvato all'unanimità il documento con primi firmatari Gallera e Alfieri. La richiesta al governo: rifinanziare le misure straordinarie per i lavoratori

All'inizio erano due mozioni diverse, una presentata dal centrodestra e una dal centrosinistra. Poi sono diventate un'unico documento, votato da tutto il consiglio regionale. Un buon segno, un'iniziativa bipartisan a inaugurare l'avvio della legislatura di Roberto Maroni che almeno su un tema delicatissimo come la crisi del lavoro ha dimostrato (almeno nelle intenzioni) di voler lavorare unita. E così dal consiglio regionale di ieri è uscito un testo condiviso che impegna la giunta ad anticipare le risorse della cassa integrazione in deroga per il 2013 «in presenza di assegnazione certa delle risorse e di svincolo del patto di stabilità da parte del governo» senza aspettare «l'effettiva erogazione dell'Inps».

Nel documento approvato all'unanimità che ha come primi firmatari Giulio Gallera (Pdl) e Alessandro Alfieri (Pd), si invita anche la giunta «ad agire con la massima risolutezza nei confronti del governo affinché vengano trovate e sbloccate le risorse necessarie a garantire la piena integrazione salariale a tutti i lavoratori lombardi beneficiari della cig in deroga». Soddisfatto Maroni che annuncia un incontro con il premier Mario Monti per discutere sullo sblocco delle risorse: solo per la Lombardia sarebbero necessari 300 milioni di euro per il 2013. «L'approvazione della mozione è importante perché le forze politiche devono trovare un terreno di azione comune».

Maroni ha quindi assicurato che se ci saranno garanzie dal governo, la Regione anticiperà i fondi. «Ma in sede di Conferenza delle Regioni - ha aggiunto - dovremo fare di tutto perché ci sia una differente ripartizione delle risorse». Con la Lombardia che chiede di cancellare la penalizzazione inflittale in occasione della distribuzione di quelle relative agli ammortizzatori sociali in deroga: «La ripartizione ci ha penalizzato, facendoci scendere dal 22 al 17 per cento. Dati alla mano la percentuale di competenza della Regione Lombardia è superiore al 22: dobbiamo almeno ritornare a quel livello». Per l'assessore Valentina Aprea «in questi momenti di forte crisi occupazionale c'è bisogno della massima coesione tra consiglio e giunta per dare risposte concrete ai cittadini».

Una seduta che che era cominciata con il presidente Raffaele Cattaneo che aveva ripreso il «grillino» Andrea Fiasconaro arrivato in aula senza la giacca prevista dal regolamento.

«Per oggi possiamo considerare quella del consigliere Fiasconaro una non conoscenza», la concessione di Cattaneo che nel pomeriggio ha riunito il comitato per la riduzione dei costi della politica facendo passare la sua proposta di ridurre di quasi 500mila euro le spese di funzionamento (meno 255mila euro) e comunicazione (meno 192mila) per i prossimi tre mesi. In attesa dell'approvazione di una legge definitiva che recependo la spending review del governo Monti dovrà abbattere le uscite dell'80 per cento. Oggi il voto dell'ufficio di presidenza.

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