Regione, doppio cambio in giunta Il Pdl mette i paletti a Formigoni

Regione, doppio cambio in giunta Il Pdl mette i paletti a Formigoni

In Regione fuori due assessori, la leghista Monica Rizzi e Stefano Maullu del Pdl, ieri entrambi convinti dai rispettivi partiti a consegnare le dimissioni. A sostituirli Luciana Ruffinelli e la presidente della commissione Sanità Margherita Peroni con il governatore Roberto Formigoni che ha spostato a oggi gli annunci ufficiali. Dimostrazione che il rimpasto di giunta si sta complicando. Perché Formigoni è convinto di metter mano a un’operazione a ben più ampio raggio e perché dentro il Pdl le correnti più che spifferi son diventate uragani. Soprattutto dopo che il coordinatore regionale Mario Mantovani anche ieri si è lamentato, dicendo che «leggere sui giornali che ci sono incontri sul rimpasto senza che il coordinatore regionale sia coinvolto, è una cosa un po’ irrituale». Secondo tempo dell’intervista al Giornale in cui lo stesso Mantovani accusava la Regione di aver poco controllato la sanità lombarda ferita dagli scandali. «Sono implicate due aziende private - la difesa di Formigoni - e due privati cittadini che ci tirano in ballo in maniera del tutto ingiustificata». E da ambienti della Regione trapela che Formigoni avrebbe ricevuto una telefonata di Silvio Berlusconi in sua difesa. Mentre a proposito del rimpasto, «sono in contatto sia con i vertici della Lega sia con quelli del mio partito», ha assicurato Formigoni. Ad aggiungere elettricità, il «licenziamento» di Maullu, uomo legato al presidente della Provincia Guido Podestà. Come a dire che tra i colonnelli del Pdl ormai è guerra aperta e che le ferite dei congressi sanguinano ancora.
Perché Formigoni è pronto a nuovi cambiamenti. Quelle degli assessori Marcello Raimondi, Romano La Russa e Domenico Zambetti le poltrone a rischio. E davanti un bivio: ascoltare chi gli consiglia di ricorrere a nomi di prestigio al di fuori della politica o promuovere qualcuno tra i consiglieri Monica Guarischi, Stefano Carugo, Mario Sala e Sante Zuffada. Di certo c’è che ora c’è la presidenza della commissione Sanità, lasciata libera dalla Peroni. Casella prestigiosissima su cui si scateneranno gli appetiti dei big del Pdl. Probabile la sua assegnazione a Sante Zuffada, consigliere vicino a Mantovani. Fosse per Formigoni, invece, il posto andrebbe al cardiologo Stefano Carugo. Ma a ingarbugliarsi è anche il futuro di Maullu, la cui carica di consigliere sarebbe incompatibile con la presidenza di Tem, la società che si occuperà della tangenziale milanese.
E se servisse ancora un po’ di veleno, ci ha pensato Gabriele Albertini, ex sindaco e oggi europarlamentare del Pdl obiettore di coscienza sui contributi al partito da detrarre dallo stipendio. «Un po’ di pulizia farebbe bene a tutti - ha detto ieri alla Zanzara su Radio 24 -.

E gli elettori del Pdl apprezzerebbero un’operazione come quella fatta dalla Lega. Se usassimo la scopa come Maroni, forse si potrebbe recuperare un minimo di credito. Il fatto è che finora lo “scopare” nel Pdl è un’attività già praticata. Però in un altro senso».

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