«Nutrire la famiglia per nutrire il futuro» è il titolo del convegno di questo pomeriggio al Pirellone dal presidente della Regione, Roberto Maroni, e dall'assessore alla Cultura, Cristina Cappellini, cui partecipa il presidente del consiglio, Raffaele Cattaneo. Ospiti di rilievo, tra cui il neurochirorurgo Massimo Gandolfini, del comitato «Difendiamo i nostri figli», Ludovine de la Rochère, presidente de La Manif pour tous , che sarà in piazza a Roma con una manifestazione stamattina, Giovanna Rossi, docente della Cattolica, Gian Carlo Blangiardo della Bicocca, lo psicoterapeuta Claudio Risè. Arriva sei mesi dopo un altro convegno, dove per parlare di no al gender furono necessarie le forze dell'ordine.
Anche ieri è apparsa qualche scritta «no omofobia» ma la speranza è che il clima si mantenga sereno. Oggi si parlerà di gender nell'intervento del leghista Massimilliano Romeo, primo firmatario della mozione contro il gender nelle scuole approvata dalla maggioranza in consiglio tra le contestazioni di chi sostiene che il gender non esiste ed è solo propaganda di ultraconservatori e integralisti cattolici. Ma a parlare di gender sarà anche Claudio Risè.
Professor Risè, ma allora la teoria del gender esiste o non esiste?
«I gender studies esistono eccome, da decenni, anche se in Italia sono pochi noti. La gender theory è sostenuta principalmente da un'autrice, Judith Butler, che chiede sostanzialmente di dichiarare l'inconsistenza dei due generi naturali».
Che vuol dire dichiarare l'inconsistenza del genere maschile e femminile?
«Vuol dire che secondo lei sono solo una recitazione».
Ma questa teoria si fonda su basi scientifiche?
«Non è ritenuta una teoria valida né sostenibile dal punto di vista scientifico questa teoria del gender. È stata contestata nello stesso ambito degli studi di genere».
Allora com'è possibile che il Facebook inglese, per fare un esempio, proponga oltre 60 generi?
«È possibile perché la Butler ha tanti seguaci che sono prevalentemente attivisti politici. È un'operazione ideologica e politica per negare il femminile e il maschile e disfare la famiglia. I generi sono maschile e faemminile e su di essi è fondata la famiglia. Il principale libro della Butler invece si intitola «Disfare il genere»: è un'operazione di smontaggio della famiglia con una copertura pseudo scientifica».
Condivide l'allarme sulla diffusione nelle scuole di testi che possono creare danni ai bambini?
«Certamente. Alcuni testi sono tendenzialmente abusivi e potrebbero disturbare la sensibilità dell'adolescente e del preadolescente: sono poco rispettosi della privacy del bambino e del suo sviluppo affettivo e cognitivo. Lo penso di tutti questi interventi che vogliono spingere bambini e adolescenti a dichiarare il proprio orientamento sessuale».
Nel suo intervento parlerà soprattutto di gender?
«Presenterò gli attacchi a cui è sottoposta la famiglia.
Oltre al gender, l'assenza paterna e la modificazione del ruolo della madre. Il crescente impegno delle donne nel lavoro, che io apprezzo e sostengo, chiama però in causa lo scarso impegno dello Stato, perché queste donne continuano ad avere l'onere della casa e dei figli».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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