Dalla Regione nuove regole contro i furbetti del ticket

Dalla Regione nuove regole contro i furbetti del ticket

Lui è un industriale, lei una casalinga. Ora, è vero che il periodo non è dei migliori, è vero che la crisi ha costretto tutta la famiglia a rivedere lo stile di vita. Ma i soldi per arrivare a fine mese in casa di un imprenditore non mancano di certo. Eppure lei si iscrive alle liste di collocamento, fingendo di cercare lavoro. Perché? Semplicemente per ottenere l'esenzione dal ticket sanitario riservata a cassa integrati e disoccupati.
La stessa furbata è stata messa a segno da parecchie famiglie in Lombardia: non da coppie di precari in cerca di lavoro, no. Sono stati segnalati casi di impiegati con posto fisso da anni ma con la moglie a carico, nuclei familiari dove uno dei due coniugi lavora regolarmente e può contare su una buona busta paga. Eppure per mesi la consorte nullafacente se ne è andata in giro per farmacie e studi medici gratis, portando quasi a quota zero le spese sanitarie. Un'ingiustizia a cui la Regione Lombardia ha deciso di dire basta.
Da qui la decisione di stabilire una soglia di reddito per concedere l'esenzione e per aiutare sul serio solo le categorie economicamente più fragili, non chi fa il furbo. Per ora la delibera regionale (approvata il 25 ottobre) prevede di concedere l'esenzione solo a chi dichiara 20mila euro lordi all'anno come reddito familiare. Ma il provvedimento, che avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo novembre, è stato «congelato» fino alla prossima giunta e c'è spazio per discutere sulla cifra: il Pd propone uno spartiacque tra chi paga e chi non paga a 30mila euro di reddito familiare, la Cisl chiede 27mila euro.
In ogni caso il parametro del reddito sarà inserito. La scelta arriva dopo le numerose segnalazioni provenienti dalle Asl (in particolar modo da quella di Monza) di dichiarazioni di falsi disoccupati. «Finora non era stato chiesto il reddito a disoccupati e cassaintegrati - spiegano all'assessorato alla Sanità - ma ora il provvedimento diventa necessario. Vogliamo dare più garanzie a chi ha bisogno e far pulizia di chi si è approfittato dell'esenzione senza averne reale diritto».
La Cisl Lombardia spera che il Pirellone torni, almeno in parte, sui suoi passi e cerca di trattare sui parametri economici. Dopo numerose pressioni e una lettera inviata al neo assessore alla Sanità Mario Melazzini, i sindacalisti hanno ottenuto uno slittamento del provvedimento. Almeno fino alla metà di novembre.
«La delibera regionale - spiega Ugo Duci, segretario regionale Cisl Lombardia - cade come un fulmine a ciel sereno sui lavoratori lombardi licenziati, disoccupati, cassaintegrati, in mobilità o con contratti di solidarietà e sulle loro famiglie».
In base ai calcoli della Cisl, le nuove regole per stabilire le esenzioni da ticket riguardano oltre 350mila lavoratori. Di questi, circa 140mila sono cassaintegrati e poco più di 50mila in mobilità. I disoccupati iscritti alle liste di collocamento sono 160mila. Tuttavia, in base alle denunce arrivate alla Regione, parte di questi non sono reali.

Per cercare di far respirare le famiglie in difficoltà, i sindacati premono perché il Pirellone rimandi all'anno prossimo la decorrenza delle nuove regole. «In questo modo - aggiunge Duci - si può assicurare ai lavoratori un tempo congruo per produrre le nuove dichiarazioni ed evitare assembramenti e code agli sportelli Asl».

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