La Regione taglia i fondi anti-aborto

Risorse economiche ridotte a un terzo: da 7 milioni a 2,1 milioni. Tagli drastici si abbattono sul fondo regionale «Nasko». E i Centri di aiuto alla vita, che già segnalavano grosse difficoltà economiche, ora si dicono sull'orlo della paralisi. La doccia gelata è arrivata nel corso di una riunione convocata in Regione. E la questione ovviamente assume grande rilevanza nei rapporti politici che reggono il Pirellone, anche perché il «Nuovo centrodestra» si dichiara pronta a dare battaglia sul fronte della vita, e non solo. «Fondo Nasko, buono scuola e oratori, questi temi per noi sono imprescindibili e non ci faremo prendere in giro - avverte il presidente di commissione di Ncd Stefano Carugo - su questo non arretreremo». Molto preoccupata la fondatrice e direttrice del Centro di aiuto alla vita della Mangiagalli, Paola Bonzi: «Sono disperata - dice la Bonzi - così risulta davvero impossibile andare avanti».
Una vicenda che colpisce, anche perché il sostegno alla maternità è un obiettivo previsto dalle leggi italiane, anche la 194, e dovrebbe essere un obiettivo prioritario dei cattolici impegnati in politica.

E sono molti sui banchi del Pirellone. Appena qualche giorno fa, fra l'altro, hanno approvato una mozione di censura dei nuovi i moduli per gli asili introdotti dal Comune (quelli che cancellano le parole «madre e padre»).

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