Regole antimovida? L'assessore s'inventa gli orari personali

Non più aperture e chiusure uguali per tutti ma criteri differenziati locale per locale

Regole antimovida? L'assessore s'inventa gli orari personali

Tornano, ma sotto un'altra forma. Sono sempre ordinanze antimovida, ma calibrate locale per locale. Franco D'Alfonso, assessore comunale al Commercio, ha spiegato ieri il nuovo modo di gestire i luoghi problematici della vita notturna milanese: non ci sono più regole valide per tutta una zona, ma si colpisce il singolo esercizio con un provvedimento specifico. Quando si arriva a un certo numero di contravvenzioni, scatta la sanzione. «In questo modo - ha spiegato l'assessore - andiamo incontro a quanto indicato dai tribunali». Le vecchie ordinanze infatti sono state oggetto di fortunati ricorsi al Tar, ma anche dell'ostruzionismo di alcuni membri del Consiglio comunale che le hanno affossate in aula, e per evitare di vedersi bocciati i nuovi documenti, ecco arrivare quelli ad localem. Due sono già state attivate: la prima per locali di via Cesare da Sesto, in zona Sant'Agostino, dove sono state sospese le licenze per un massimo di tre giorni a tre locali. Si tratta di tre minimarket dove i giovani compravano alcolici a poco prezzo e poi ubriachi cravano problemi di ordine pubblico. Un'altra per via Vetere, in Colonne, per un'attività che è anche stata già oggetto di attenzioni da parte della Questura. L'ultima, per il momento, è ancora in attesa della firma. Riguarda un locale in via Solferino, ma con l'entrata su via Castelfidardo. In quest'ultimo caso si è creata una situazione di grandissima tensione tra gli abitanti del quartiere e i proprietari del'esercizio: «Gli abitanti sono quasi al punto di spararsi con il locale - ha sottolineato assessore - e non dico per esagerare». In questo caso sarà vietata l'attività all'esterno del locale, al contrario ad esempio di quanto avviene in via Vetere dove è vietata la vendita di bevande in vetro dopo le 21.

Si va dunque in questa direzione per la gestione della movida, ambito in cui D'Alfonso rivendica alcuni dei risultati raggiunti: «Noi abbiamo impostato una nuova gestione sul plateatico in zona navigli: se prima il Comune prendeva 10mila euro all'anno, adesso, solo fino a giugno, ha incassato 70mila euro, e ci siamo riusciti ad esempio favorendo il passaggio da permessi temporanei a quelli fissi».

Allo stesso tempi l'assessore ricorda che «Milano è la città europea con più eventi live di tutta europa, più anche di Berlino, ma anche in questo caso abbiamo introdotto la nuova regola del pagamento totale o parziale del passaggio aggiuntivo dei mezzi dell'Amsa dopo gli eventi».

Sul nuovo regolamento del commercio poi D'Alfonso afferma che è allo studio del Consiglio comunale e dovrebbe passare, anche se ci sono delle difficoltà nei lavori: «A parte che sarebbe carino sentire cosa dicono certi consiglieri quando sono in consiglio di Zona e cosa quando sono in quello comunale - ha punzecchiato - ma poi il problema è che non si affronta la discussione sull'impostazione da dare a un provvedimento ma su mille dettagli».

E alla domanda se si senta in bilico, di recente si è parlato di un ritiro delle deleghe dal parte del sindaco, D'Alfonso si dichiara tranquillo: «Il marito, o la moglie, sono sempre gli ultimi a sapere le cose, ma non credo proprio che mi toglieranno le deleghe, anche se in fondo non mi dispiacerebbe nemmeno troppo se mi dessero una delega alle varie ed eventuali - ha scherzato l'assessore - comunque per ora siamo ancora in un sistema presidenziale, quindi è il sindaco che conferisce o toglie le deleghe agli assessori».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica