Renzi mette il «velo» a Maroni e boccia la legge anti-moschee

Il governo impugna la normativa regionale che fissa i paletti ai luoghi di culto La sinistra esulta, la Lega non si arrende: «Tutto da vedere». Parola alla Consulta

Le moschee finiscono al centro di uno scontro istituzionale fra il governo italiano e la prima Regione del Paese. Il Consiglio dei ministri riunito ieri ha deciso infatti l'impugnazione davanti alla Corte costituzionale della legge lombarda che regola l'apertura dei luoghi di culto, la cosiddetta «legge anti-moschee». E sarà una battaglia lunga, dal momento che al Pirellone già affilano le armi sul piano tecnico e politico. Per cui i leghisti da un lato avvertono: «È tutto da vedere, si tratta di tecnicismi», e dall'altro attaccano il Pd e la sinistra: «Sono islamofili, così non fanno gli interessi della gente». Sul provvedimento normativo, approvato nelle scorse settimane col voto favorevole del centrodestra e la vivace opposizione del centrosinistra, la Regione ha puntato molto.

Il testo di legge regionale ora contestato formalmente dall'esecutivo guidato da Matteo Renzi, è partito da un'iniziativa leghista poi benedetta dall'assessore al Territorio Viviana Beccalossi (esponente di Fratelli d'Italia) e condivisa da tutti i partiti della maggioranza. (...)

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