Retata contro i writer: presi i vandali del metrò

Se in conferenza stampa si presentano un procurato e tre aggiunti il messaggio chiaro: «Cari “writer” adesso avete passato il segno». Poi a rendere ancora più esplicita la minaccia, il ricordo dei vandali condannati nel 2013 anche per associazione a delinquere. E tra i primi destinatari dell'avviso, gli oltre 40 giovani denunciati dai ghisa per una serie di vandalismi registrati negli ultimi tre anni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'assalto del 20 aprile 2013, quando nove ragazzi irruppero alla fermata Villafiorita della linea 2, tirarono i freni a mano urlando «attentato», terrorizzando i passegeri, poi iniziarono a imbrattare le vetture. Il conducente Atm cercò di fermarli, beccandosi un pugno in testa e un paio di spruzzate di vernice sugli occhi. Ieri, nella sede della Polizia locale di piazza Beccaria, Edmondo Bruti Liberati ha messo in fila i reati: interruzione di pubblico servizio, violenza privata (se non addirittura sequestro di persona per i passeggeri bloccati nelle carrozze), resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il suo sostituto Elio Ramondini ha poi sottolineato come il fenomeno abbia subito una forte escalation negli ultimi anni. Tanto da arrivare alle minacce nei confronti di un commerciante che aveva proposto come compromesso di far sfogare questi ragazzi sulle saracinesche scrostate dei negozi. Il collega Fernando Targetti ha ricordato come dalle scritte sui muri si sia passati agli acidi con cui segnare indelebilmente treni e metrò e le punte di diamante con cui rigare irrimediabilmente le vetrine delle boutique. Mentre Anna Maria Fiorillo, tribunale dei minori, ha sottolineato la necessità di sensibilizzare i ragazzi sulle loro azioni, che spesso «Non si rendono conto della gravità delle loro azioni e credono in una sorta di immunità perpetua».
La conferma di un radicale cambio di rotta, è arrivata anche dall'assessore alla Sicurezza Marco Granelli: «Queste operazioni vogliono essere un segnale a chi deturpa la città e interrompe i trasporti». Per molto meno Riccardo De Corato fu sepolto di insulti. Poi dalle enunciazioni ai fatti. La polizia locale guidata da Tullio Mastrangelo ha avviato una sere di indagini sull'assalto a Villafiorita, altri due in metropolitana, più una striscia infinita di imbrattamento di muri, auto e furgoni. Ieri sono partite le prime perquisizioni e le denunce, 17 ragazzi tra i 18 e i 31 anni. Un notevole aiuto alle indagini è arrivato proprio dagli stessi imbrattatori che nel loro delirio narcisistico, sono soliti riprendere le loro bravate e poi metterle in rete.

Ma si tratta solo di una prima tranche di indagini, perché i ghisa stanno esaminando la posizione di altri 25 giovani, quattro minori. Per i quali si prospettano richieste di risarcimento danni e, nelle più rosee delle ipotesi, la condanna a lavori socialmente utili. Quando non arriveranno quelle più gravi per associazione a delinquere.

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