Riapre la fabbrica degli operai morti

Tolto il sequestro alla Lamina dove hanno perso la vita 4 dipendenti

Si torna al lavoro alla Lamina di via Rho dove martedì 16 gennaio sono morti quattro operai. La fabbrica è stata dissequestrata, eccetto l'area del forno e della vasca da cui si è sprigionata la fuoriuscita di gas, ed è tornata operativa. La Procura aveva messo i sigilli all'azienda, ma ieri dopo gli accertamenti tecnici irripetibili partiti due giorni fa ha deciso il dissequestro. I rilievi continueranno nella zona del forno la prossima settimana. «Da stamattina (ieri, ndr) è tornata operativa e, non lo so per certo, ma è possibile che gli operai abbiano già potuto tornare a lavorare», spiega l'avvocato Roberto Nicolosi Petringa che assiste il rappresentante legale dell'azienda.

Dalle analisi e dalle autopsie sulle vittime è emerso che a uccidere gli operai Marco Santamaria, Arrigo Barbieri, Giuseppe Setzu e Giancarlo Barbieri (morto a differenza dei colleghi alcune ore dopo l'incidente) è stato l'argon, un gas molto pericoloso. Non quindi l'azoto, come si era ipotizzato in un primo momento. Era anche stato stabilito che l'allarme per evitare le fughe di gas non aveva guasti e resta di conseguenza da capire il motivo per cui non abbia suonato. Intanto oggi in occasione dei funerali di Setzu sarà lutto cittadino. Alle esequie sarà presente il Civico gonfalone e nelle sedi comunali le Bandiere civiche saranno esposte a mezz'asta.

Proprio ieri c'è stato un altro incidente sul lavoro in una fabbrica del Milanese. Sei operai della ditta «Axomatic» di Settimo Milanese sono stati soccorsi per un'intossicazione causata da una reazione chimica nei locali di produzione. Alcune sostanze sarebbero uscite accidentalmente da uno dei macchinari e c'è stato un principio di incendio. È successo ieri intorno a mezzogiorno. L'impianto produce turboemulsori (macchine mescolatrici per l'industria), sono stati gli stessi dipendenti a spegnere le fiamme immediatamente. I lavoratori però hanno inalato fumo e sono stati portati per accertamenti al San Carlo e all'ospedale di Rho. Sul posto, oltre ai carabinieri della stazione locale e ai vigili del fuoco, è intervenuto per precauzione anche personale dell'Ats e dei nuclei specializzati dei pompieri. È stata verificata la nocività delle sostanze liberate nell'aria.

Dopo i primi accertamenti è stato comunicato che i sei operai sono in buone

condizioni di salute. Alcuni di loro hanno atteso fino alla serata per le ultime visite di controllo. Sono tutti italiani e hanno tra i 19 e i 57 anni. Neppure le analisi atmosferiche avrebbero rilevato sostanze tossiche.

CBas

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