«Richiedenti asilo, assurdo spendere 140 milioni»

Fanno discutere i numeri in possesso della Regione sui richiedenti asilo in Lombardia. Il Pirellone ha calcolato che nel 2015 il costo dell'accoglienza nei 581 centri lombardi sia arrivato a 136 milioni di euro, per quasi 11mila richiedenti asilo presenti sul territorio regionale. «Spese folli per un'accoglienza senza senso», aveva detto, commentando i dati, l'assessore regionale all'Immigrazione Simona Bordonali.Il caso non è sfuggito ovviamente alla Lega Nord: «È assurdo che i cittadini della Lombardia, con le loro tasse, nel 2015 abbiano dovuto sborsare 140 milioni per il mantenimento di quasi 11mila richiedenti asilo presenti sul territorio lombardo» ha detto il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi. « Soldi buttati - questo il suo giudizio - perché solo il 5% di questi richiedenti asilo ha poi ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato». Il giudizio dell'assessore regionale non era stato molto diverso: «I numeri relativi ai richiedenti asilo ancora presenti nei centri di accoglienza lombardi - aveva detto la Bordonali - sono impressionanti e comportano spese folli per il mantenimento e le prestazioni sanitarie verso persone che nella stragrande maggioranza dei casi saranno riconosciute come clandestine. Mentre il governo dibatte sulle unioni civili, gli italiani continuano a mantenere decine di migliaia di immigrati clandestini».La definizione di «clandestini», nelle parole dell'assessore si spiega con l'esito dei responsi arrivati dalle commissioni territoriali incaricate di valutare le domande di asilo.

Dal 1° gennaio al 9 ottobre 2015, infatti, le commissioni territoriali avrebbero riconosciuto lo status di rifugiato nel 5% dei casi, rifiutandolo nel 51% dei casi e optando per un altro tipo di protezione nei rimanenti (il 4% si rende irreperibile). «Il ministero dell'Interno - ha aggiunto l'assessore regionale - è molto restio nel rilasciare i numeri reali, perché ovviamente sono la fotografia di un fallimento politico del governo Renzi-Alfano».