Rifiuti, roulotte, panni stesi "camping" rom a Lambrate

I nomadi stazionano in via Cima e Casasco

Rifiuti, roulotte, panni stesi "camping" rom a Lambrate

Decine di roulotte posteggiate in zona Ortica/Lambrate. Si spostano da giorni tra via Cima e via Casasco, lasciando (a intermittenza) cumuli di rifiuti. Lo denuncia la consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone, con tanto di documentazione fotografica in cui le vie sembrano trasformate in un vero e proprio campo rom, con biancheria stesa in mezzo alla strada. «I rom - contesta la Sardone -, fregandosene delle leggi, usano i prati come latrine a cielo aperto, gli alberi come stenditoi di panni. E buttano rifiuti ovunque, costringendo gli operatori dell'Amsa a intervenire in maniera straordinaria più volte. Il quartiere è esasperato, i furti e gli scippi sono una costante e il degrado è indecente». Una situazione che non è nuova per il quartiere. «Si ripete da anni - conferma l'esponente azzurra -, e pur conoscendo benissimo il fenomeno, la sinistra buonista non ha fatto nulla per impedirlo. Inoltre sono tanti i bambini che chiaramente non vanno a scuola e vivono in condizioni igieniche precarie. Ho presentato un'interrogazione per chiedere al Comune tempi e modalità per riportare sicurezza e tranquillità in queste strade e per chiedere conto dell'immobilismo, nonostante le centinaia di segnalazioni dei residenti».

Sul campo abusivo a Lambrate interviene anche il capogruppo regionale di Fdi Riccardo De Corato. Lì, rimarca, «i nomadi prendono possesso indisturbati di intere vie. E di qualche giorno fa sono anche i controlli dei carabinieri al campo di Baranzate, dove sono stati identificati 67 pregiudicati su 83 abitanti. Così non si può andare avanti, il Comune non si può limitare a segnalazioni e blitz, ma deve avviare immediatamente un censimento». Per essere veramente incisivi, incalza De Corato, «bisogna sapere quanti, dove e chi sono gli abitanti dei campi nomadi. Solo così si potrà procedere per prima cosa a cacciare i pregiudicati e gli irregolari e poi a tenere sotto controllo quello che succede in questi spazi.

Non è più solo un problema di sporcizia e igiene, ma anche e soprattutto di legalità. L'amministrazione di centrodestra procedette al censimento dei 12 campi autorizzati nel 2008, contando in soli due mesi 1.180 persone, circa un terzo di oggi».

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