Sarà anche un Bilancio «virtuale», come racconta il sindaco. Ha fatto quadrare i conti del 2013 raddoppiando l'Irpef e alzando allo 0,55% l'Imu sulla prima casa. Aumenti che «saranno congelati» assicura Giuliano Pisapia, se da Roma arriveranno tutti i trasferimenti attesi. Ma se così non fosse? Mentre il Comune attendeva da Roma l'ok a rinviare l'approvazione del preventivo dal 30 giugno al 30 settembre, arrivato finalmente ieri sera facendo tirare un sospiro di sollievo alla giunta, i revisori dei conti hanno analizzato le linee guida approvate una settimana fa dalla giunta e bocciato la strategia.
Il Collegio - nella nota firmata due giorni fa - esprime «forte perplessità» sull'ipotesi di variare l'aliquota Imu prima casa, «in considerazione della grande incertezza del quadro normativo che sembra comunque maggiormente orientato alla soppressione del tributo o alla sua rivisitazione». In ogni caso «al ridimensionamento dell'imposizione su tale tipologia di immobile». E «forte preoccupazione» viene espressa anche circa «i tempi di implementazione delle misure necessarie per recuperare l'equilibrio di parte corrente».
I revisori suggeriscono infatti al sindaco di «adottare una linea di estrema prudenza nell'assunzione degli impegni di spesa, limitandoli a quelli obbligatori per legge o per contratto o a quelli indispensabili per la continuità dei servizi essenziali». Chiede «a tal proposito» di inviare «con cadenza mensile» al Collegio l'elenco di tutti gli impegni di spesa». Gli esperti suggeriscono di «accelerare il processo di approvazione delle delibere su aumenti tariffari e tributari e del Bilancio stesso» e di «rivisitare ulteriormente le previsioni di spesa per il raggiungimento dell'equilibrio».
Dall'opposizione si leva un «l'avevamo detto». «Da quando Pisapia si è insediato - ricorda il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato - non c'è stato documento di bilancio senza un richiamo ai principi contabili molto allegri». Il consigliere Luca Lepore sottolinea che la Lega «aveva rilevato un atteggiamento spavaldo di Pisapia nel cercare di coprire il buco creato con spese inutili nel 2012 facendo conto di un introito, l'Imu, che potrebbe sparire». Dopo una giornata di polemiche, in serata arriva lo slittamento dei termini d'approvazione al 30 settembre e la garanzia che anche gli oneri di urbanizzazione potranno essere usati dal Comune per la spessa corrente. Si tratta di circa 40 milioni per Milano.
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