Via Ripamonti fa ammalare la politica

Via Ripamonti fa ammalare la politica

Il risiko sulla Cittadella della salute apre guerre interne a centrodestra e sinistra. La Regione giovedì ha accettato di posticipare ancora di una settimana la scelta tra le aree ex Falck di Sesto San Giovanni, in pole position, e la caserma Perrucchetti di Milano. Una risposta del governatore Roberto Formigoni alla lettera-appello di Giuliano Pisapia che alla vigilia chiedeva di «non fare scelte affrettate, noi riteniamo sia meglio Milano» ma e «ovunque sia ubicata, arriviamo senza fretta all’elaborazione di un progetto che tenga conto delle reali esigenze del settore e delle strutture». Bocce ferme: ragionare prima sui progetti coinvolgendo nel dibattito anche operatori, medici e lavoratori, e successivamente sulle aree. Il Pirellone per ora ha rinviato di 7 giorni la decisione finale. Ma il sindaco avrebbe insistito per almeno un mese di tempo. Il gioco si fa più intricato ora che è spuntata la busta «c», il progetto del Cerba di via Ripamonti. Il «sogno» di Umberto Veronesi che accanto allo Ieo e al futuro Centro di ricerca biomedica avanzata si è detto pronto ad accogliere Istituto dei Tumori e Besta. L’area è di Salvatore Ligresti, soggetta all’istanza di fallimento che la Procura ha chiesto per le sue due holding Imco e Sinergia. Se andasse in porto il progetto secondo i piani di salvataggio potrebbe passare al fondo Hines. E il valore dei terreni, con la Città della Salute, si alzerebbbe notevolmente. A favore dell’operazione si era espresso già a fine gennaio (ad esempio) il presidente della Provincia Guido Podestà («cerchiamo di pensare alla concentrazione di Cerba e Città della Salute qui, in un’area già servita»). Opinione condivisa sottovoce anche da parte del centrosinistra a Palazzo Marino. Qualcuno la ritiene anche l’unica occasione che Pisapia avrebbe per strappare il polo sanitario a Sesto, con via Forze Armate la partita è già chiusa. Non necessita di bonifiche, sono in corso opere stradali come l’ampliamento di via Ripamonti. Ma sindaco e giunta (per ora) sono più sensibili al pressing di ambientalisti e sinistra radicale, che vedono come fumo negli occhi Ligresti e il cemento al parco Sud, ed escludono alternative alla Perrucchetti. «Non bisogna usare le esigenze di tipo sanitario per operazioni immobiliari» sostiene Basilio Rizzo (Sinistra x Pisapia). Legambiente chiede a Veronesi «un passo indietro sui metri cubi di troppo infilati nel posto sbagliato». É «evidente anche se nessuno lo dice - ribatte invece il vicecapogruppo Pd in Provincia Roberto Caputo - che la vicenda del Cerba non può essere disgiunta da quella della Città della Salute. Bocce ferme, prima chiariamo che fine farà il progetto Cerba e poi occupiamoci della destinazione del polo sanitario».
La Lega sale sulle barricate. Il capogruppo comunale Matteo Salvini ha chiesto al sindaco di convocare un consiglio straordinario, «nessun aiuto a imprenditori privati in difficoltà. Basta perdere tempo, le uniche due aree utili sono Sesto e via Forze Armate, e questa per noi è in assoluto la più adatta».
L’assessore regionale alla Salute Luciano Bresciani la chiude come «un’ipotesi insostenibile. Per il bene dei cittadini vogliamo la Città della Salute da un lato e il Cerba dall’altro. Si scelga tra Sesto e Perrucchetti e si smetta di far circolare ipotetiche alternative.La politica è sensibile a certe utilità che non sono spesso quelle pubbliche».


Boccia l’ipotesi anche il capogruppo Pdl in Comune Carlo Masseroli, «niente commistioni tra il pubblico, come Istituto dei tumori, e il privato, lo Ieo di Veronesi». Ma dice no anche al «campanilismo» di Pisapia e Salvini, «l’unica scelta plausibile è Sesto, già ben servita da metrò e mezzi pubblici. Vogliamo l’area metropolitana? Dimostriamolo coi fatti».

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