La «pulce» ha colpito ancora: una settimana dopo il suo arresto e quattro giorni dopo aver guidato la rivolta al Beccaria ha infatti picchiato e mandato all'ospedale un agente penitenziario. Cercando dunque di confermare quel soprannome che lui stesso si è affibbiato di «Giovane Vallanzasca».
Riccardo, padre pregiudicato e fratello al Beccaria, si mette in luce a 12 anni con rapine, aggressioni e furti d'auto che guida già con destrezza. Per la legge non è punibile, viene posto dunque in comunità dalle quali scappa regolarmente. A febbraio, compiuti i 14 anni, si conferma piccolo boss di Quarto Oggiaro, compie una decina di reati e il pm spicca un mandato di cattura. Lui intuisce qualcosa e si rifugia a casa di amici. Il nascondiglio viene scoperto dagli investigatori diretti da Francesco Anelli che la settimana scorsa vanno a prenderlo. Un arresto piuttosto concitato perché il ragazzo, avvertito dalla sua «donna», fugge dall'appartamento posto al terzo piano, volteggiando da un terrazzino all'altro. Finito al Beccaria dopo un paio di giorni guida una rivolta durante la quale vengono bruciate suppellettili e tenuti in scacco gli agenti di guardia. Solo l'intervento di una cinquantina di poliziotti riesce a riportare la calma.
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