Cronaca locale

Il ritorno di MiTo Contro la crisi concerti «in saldo»

Il ritorno di MiTo Contro la crisi concerti «in saldo»

MiTo è il festival dell'asse Milano-Torino, lanciato sette anni fa da Francesco Micheli, uomo della finanza e cultore di musica (spicca nella rosa dei candidati alla sovrintendenza della Scala, dove a lungo ha seduto nel Cda). Da sette anni, MiTo è la manifestazione che impronta il settembre milanese e torinese, lo fa con un calendario - diciamo - alternativo che vive la musica a prescindere dal genere cui appartiene: classica, jazz, pop... E in ogni luogo: MiTo quest'anno finisce anche sul piazzale del Cimitero Monumentale con il Requiem di Giuseppe Verdi in versione jazz. Coinvolge quindi il teatro Litta, il Dal Verme, l'Auditorium in largo Mahler, la Triennale, la Galleria d'Arte Moderna, l'Elfo, il Conservatorio chiese...
Per l'edizione al via il prossimo 4 settembre (fino al 21) per Milano sono stati disegnati 109 appuntamenti, con una media di cinque al dì. Ieri, nel presentare la stagione, il sindaco Giuliano Pisapia si è augurato di bissare i numeri del 2012 quando si toccarono le 136mila presenze. Pisapia ha parlato di MiTo come di un festival in dirittura d'Expo 2015 e di una manifestazione che dimostra l'efficacia delle sinergie fra due città al punto che il meeting pro Expo che coin volge 130 Paesi si terrà in ottobre proprio a Torino.
Un festival eco, a impatto zero, pronto a neutralizzare le emissioni di anidride ricorrendo (vedi car e bike sharing, digitalizzazione della documentazione...). Pure Micheli ha parlato di sostenibilità, ma nei termini di un festival al limite della sostenibilità dato il budget all'osso, dimezzato rispetto a quello di partenza di 7 anni fa: 1 milione e mezzo è destinato a Torino, idem per Milano, stop. E infatti molti spettacoli saranno gratuiti o a prezzi di saldo. «A livello nazionale l'Italia è il fanalino di coda per investimenti destinati alla cultura. Mi auguro che il Primo ministro tenga fede a quanto ha detto, e cioè che sarebbe disposto a dimettersi se si tagliasse la cultura», ha osservato Micheli.
La stessa inaugurazione, al teatro alla Scala, costa un quarto (intorno ai 50 mila euro) rispetto alle precedenti, con un biglietto a 40 euro. Per il debutto di calendario, non si prevedono, infatti, nessuna orchestra sinfonica e direttore stellato, ma l'Akademie fur Alte Musik Berlin con Cappella Smsterdam diretti da Daniel Reuss. I nomi eclatanti del cartellone corrispondono a quello del direttore (di Santa Cecilia e COvent Garden) Antonio Pappano, Yuri Temirkanov che porta la sua Filarmonica di San Pietroburgo e Zubin Mehta a Milano con il Maggio Fiorentino. Proprio Pappano chiuderà MiTo con un concerto agli Arcimboldi, e Mario Brunello al violoncello, e a seguire una serata dedicata al tango: ballabile da chiunque vorrà. In occasione delle celebrazioni per i 1700 anni dell'Editto di Costantino MITO, la Veneranda Fabbrica del Duomo e Casa Ricordi hanno indetto un Concorso Internazionale di Composizione di Musica Sacra. Molti i progetti speciali realizzati ad hoc anche nella musica jazz, rock, pop ed elettronica.

Si va dal concerto dedicato a Federico Fellini con le musiche di Nino Rota alla presentazione in anteprima del nuovo disco di Eugenio Finardi.

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