Da via Rizzoli a Forze Armate Cancellati altri 23 parcheggi

Prima di candidarsi in Regione l'ex assessore ai Lavori pubblici Lucia Castellano aveva annunciato la cancellazione di un altro «pacco» di box interrati ereditati dall'ex sindaco Albertini e mai partiti, neanche durante il mandato di Letizia Moratti. Vuoi le proteste dei comitati, i ricorsi o in qualche caso la considerazione anche da parte della vecchia giunta che alcuni progetti non fossero una priorità. Prima di traslcoare al Pirellone aveva lasciato dunque in eredità al futuro assessore una serie di accordi quasi chiusi con le società disposte a rinunciare all'assegnazione provvisoria di quelle aree, ma da trasformare in patti scritti e delibere, e aveva annunciati invece tra i parcheggi interrati di sicura realizzazione quello di via Val Maira - tre piani sotto terra per 173 posti auto, avvio dei lavori nel 2016 - e largo Tel Aviv, un'opera da due piani e 203 posti. In bilico invece restano il progetto di piazzale Damiano Chiesa, assegnato addirittura nel 1988. Scompaio tutti e tre invece dal Pup, il piano urbano dei parcheggi. La giunta ha cancellato dalla mappa 23 progetti, e le società che hanno rinunciato formalmente all'assegnazione provvisoria, in diritto di superficie, di aree destinate a posteggi interrati per residenti si impegnano anche per il futuro (idem il Comune) a qualsiasi pretesa e dunque a ogni contenzioso, «con un inutile aggravio di costi». Battaglie legali che rischiano, come è successo per la Darsena, di bloccare per anni i terreni riducendoli in una situazione di pesante degrado.
L'elenco dunque. Addio ai silos di via val Maira e via Adriatico/Cherso che erano in capo alla società MeglioMilano, cancellati quelli di via Cassano D'Adda, via Rogers, via Lodovico il Moro, via Curiel/Adami assegnati in via provvisoria alla società cooperativa Verde & Box. Decadono i progetti di via Forze Armate/Sella (di Parcheggi per Milano srl), via Mondolfo/Ungheria, largo Tel Aviv, via Lodovico il Moro 129. Non si faranno i parcheggi di via Taranto/Bari, via Adige via Bonfadini/Del Liri, via Chopin, viale Monza/Platone, via Tolmezzo/Siusi, via Graf/De Pisis. Da fine gennaio a oggi si è convinta anche l'impresa che aveva ottenuto i diritti su piazzale Damiano Chiesa, in zona Sempione. Chiuso l'accordo per eliminare dalla mappa dei parcheggi via Litta Modignani, via Galeno/Doberdò, via Osoppo, via Papa San Gregorio XIV. Era relativamente recente, rispetto agli altri, l'assegnazione dell'area di via Voltri/Ovada, assegnata nel 2005 dall'allora sindaco-commissario al traffico Albertini con i poteri speciali. In alcuni casi le imprese non avevano più interesse a realizzare l'opera, la crisi ha facilitato le trattative. Contro il parcheggio di largo Tel Aviv invece avevano protestato duramente dall'inizio gli abitanti della zona, al grido di «salviamo gli alberi».
Si trascina da 10 anni invece la vicenda sul parcheggio sotterraneo di piazza Sant'Ambrogio. Il gip Andrea Salemme ha respinto ieri per la seconda volta in 10 mesi la richiesta di archiviazione dell'inchiesta per danneggiamento aggravato contro ignoti formulata dal pm Paola Pirrotta. La Procura oltre a ordinare al pm di svolgere nuove indagini (4 mesi il tempo indicato) invita a «dare corso» a 4 «consulenze tecniche», già indicate nella precedente ordinanza a gennaio ma non svolte dagli inquirenti.

Consulenze che servirebbero a determinare «caratteristiche» e «entità storico-artistica» della Basilica, della piazza e dei reperti nel sottosuolo. Anche perchè, spiega il gip, Sant'Ambrogio è un «bene degno di speciale protezione perchè appartiene all'umanità intera». Il progetto è nato sotto il sindaco Albertini e autorizzato dalla giunta Moratti nel 2010.

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