Cronaca locale

Robot, astronauti e nuove app Il futuro si scopre in tre giorni

Dalla filosofia ai videogiochi. Dalla matematica alla scienza, passando per medicina, cosmesi, cinema, tv, attraversando l'architettura per entrare nel design, non dimenticando né il sesso né la fede. Non c'è campo del sapere (e dintorni) che non venga raggiunto oggi dalla tecnologia. E non c'è dunque campo del sapere che non venga in qualche modo toccato da «Wired next fest», il primo festival dell'innovazione che per tre giorni (dal 30 maggio al 1º giugno» fa tappa a Milano. Voluto dal mensile della Condé Nast «Wired» sulla scia dell'evento americano e supportato dal Comune di Milano, l'evento offre circa 160 incontri, gratuiti e aperti a tutti. Quattordici ore consecutive di talk show, laboratori, prove da cercare curiosando in una location d'eccezione: i giardini della scienza di via Palestro ed entrando nel museo di storia naturale e nel planetario.
«È un palinsesto mozzafiato a prova di resistenza», ha ironizzato Carlo Antonelli, direttore della rivista e anima dell'iniziativa. «Non sarà un evento per gli addetti al settore né per gli appassionati di tecnologia ma per tutti i curiosi grandi e piccini» che qui potranno toccare con mano cos'è l'innovazione. Saranno portati prototipi e robot da tutta Italia, ci sarà chi insegna a coltivare i germogli in casa o chi mostrerà una macchina che riesce a sistemare quello che si rompe. Si potrà visitare il museo accompagnati da Italo Rota, oppure capire come finanziare un'idea con la rete. Eppoi ascoltare il filosofo Giorello o il regista Dario Argento intervistato da uno dei più importanti critici al mondo Hans Ulrich Obrist, Stefano Rodotà parlerà di tecnologia e democrazia e Nicolò Ammaniti di letteratura e animali. Ma si parlerà anche di innovazione «comica» e tv con i «Soliti idioti» e non mancheranno approfondimenti su fenomeni della rete da Airbnb a Spotify, passando per Yoox, Kapipal e la cyberteologia. Attenzione anche alla ricerca medica e alla cosmesi («Milano è la capitale di questi campi, ma tutti pensano solo al design e alla moda», ha detto ancora Antonelli) e occasioni da non perdere anche per i più piccoli. Se avete un figlio, dai 7 ai 12 anni, che sogna di creare app, siti web e videogiochi non potete perdervi il laboratorio di CoderDojo che si terrà al Museo di Storia Naturale sabato primo giugno e insegnerà ai bambini a realizzare i propri progetti in maniera divertente e creativa. È invece off limits ai bambini, la notte al museo, per una volta solo e soltanto a misura di adulti. Basterà portarsi con sé pigiama e sacco a pelo e si potrà restare fino alle otto del mattino in compagnia di dinosauri e antiche invenzioni. «Di solito Planetario e Museo di Storia Naturale - ha detto ancora Antonelli - sono la meta esclusiva di scuole e bambini. Noi, invece, vogliamo aprire questi incredibili tesori dimenticati anche per gli adulti». Il consiglio è andare e curiosare. Il programma è scaricabile comunque dal sito di Wired. «Milano è sempre stata una città fertile per il pensiero - ha sottolineato l'assessore alla Cultura del Comune Filippo Dal Corno - L'evento non servirà per dare risposte ma soprattutto per farsi delle domande su come l'era digitale ha trasformato il nostro modo di pensare. E anche sui temi più urgenti legati a Expo.

Non a caso il festival si inserisce all'interno di Expo Days, una sorta di prova generale del fuori-Expo per il 2015».

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