La roccaforte Pd cadrà? Forza Italia ora ci spera e candida Di Stefano

Alberto Giannoni

E se cadesse anche Sesto San Giovanni? L'ultima roccaforte rossa, la città simbolo della sinistra (che forse non c'è più) sarà chiamata al voto in primavera ma le mosse decisive sono già sul tavolo.

Il Pd appare debole come non mai. Già alle ultime elezioni la sfida col centrodestra era finita al ballottaggio. I democratici lo hanno vinto, è vero, con Monica Chittò, ma le percentuali di allora e i numeri delle elezioni successive (voti e affluenza) parlano chiaro. Il partito erede della portentosa macchina del Pci è in crisi. E prima o poi potrebbe clamorosamente crollare. Secondo Forza Italia, la volta buona potrebbe essere questa, il voto del 2017. Gli azzurri hanno indicato il loro candidato. Il prescelto è Roberto Di Stefano, attuale vicepresidente del Consiglio comunale. Il nome di Di Stefano ha avuto l'ok degli iscritti e degli organismi cittadini. E ora è arrivato il via libera della segreteria regionale: «A Sesto abbiamo un ragazzo molto in gamba - spiega la segretaria regionale Mariastella Gelmini - Di Stefano ha fatto molto bene opposizione in questi anni. È il candidato ideale». Di Stefano è al secondo mandato in Consiglio comunale. Alle ultime elezioni comunali, come alle elezioni regionali dell'anno dopo, ha raccolto circa 700 preferenze, un numero notevole per una città delle dimensioni di Sesto. Nel centrodestra non dovrebbero esserci problemi sul suo nome, in grado di avere il sostegno di Lega e Fratelli d'Italia.

Che a Sesto possa essere «la volta buona» lo credono in molti. Anche per l'incognita Penati.

L'ex presidente della Provincia, riabilitato dal suo partito, non è entusiasta della sindaco uscente, Monica Chittò, e a sinistra del Pd altri sono freddi. Penati ha chiesto le primarie ma è stato deluso. Ma avrebbe una gran voglia di tornare in campo. E il Pd ora ha paura.

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