«Roma vuol far pagare il bollo sui motorini che noi abbiamo tolto»

Il governatore Roberto Maroni lancia l'allarme «Imporre la tassa sarebbe un'ennesima follia»

«Roma vuol far pagare il bollo sui motorini che noi abbiamo tolto»

Dopo il decreto che minaccia di affondare Malpensa, ora il consiglio dei ministri avrebbe intenzione di impugnare la norma che cancella il bollo per i «cinquantini» in Lombardia. «Staremo a vedere - il primo commento del governatore Roberto Maroni -, ma se così fosse sarebbe un'altra follia romana». Il provvedimento «Zero bollo» che il governo intende abolire è quello varato ad aprile e che già da quest'anno dispone di esentare dal pagamento 350mila fra ciclomotori e microcar con cilindrata fino a 50 cm3 in possesso di residenti lombardi. Una tassa (di circolazione e non di possesso) che va dai 22 euro dei motorini ai 50 delle «macchinine» e la cui eliminazione era stata pensata per agevolare i mezzi meno inquinanti. Così come era stata eliminata dalla Regione la tassa di circolazione per chi sostituisce i vecchi veicoli inquinanti con mezzi di tecnologia moderna e quindi più rispettosi dell'ambiente. In totale una manovra di riduzione delle tasse da 100 milioni di euro, quella presentata ad aprile da Maroni: 12 milioni per esentare dal bollo i veicoli a basso impatto ambientale euro 4 ed euro 5; 8 per i ciclomotori fino a 50 cm3; 30 per esentare dall'Irap le imprese innovative e 54 per abolire il pagamento del ticket per i farmaci di «Fascia A» a 800mila lombardi».

Ora la minaccia di un possibile intervento del governo che potrebbe opporsi all'abolizione della tassa sui motorini. «Abbiamo i soldi per consentire questa operazione - va all'attacco Maroni - e il governo impugna la legge? Questo è l'atteggiamento di Roma: imporre sempre nuove tasse». Con il risultato, sottolinea il governatore che cita i dati dell'Istat, «che la disoccupazione giovanile è a livelli record. Non è quella la via, la via giusta è la nostra, quella lombarda». E, infatti, al suo arrivo ieri in prefettura per la firma del Protocollo d'intesa per l'analisi, la prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani, Maroni ha rilanciato la sua proposta di fare della Lombardia una Regione a statuto speciale. «Perché questa - ha spiegato - è l'unica strada per realizzare l'obiettivo di trattenere sul territorio le tasse, frutto del nostro lavoro». Il vecchio cavallo di battaglia con cui Maroni e la Lega hanno vinto le elezioni regionali e che oggi proprio Maroni vuol di nuovamente cavalcare chiedendo un referendum perché i lombardi si esprimano sulla possibilità di vedersi riconosciuti gli stessi privilegi oggi riservati a regioni come la Sicilia, il Friuli o la Valle d'Aosta.

Ma ieri Maroni ha anche rivelato di aver telefonato a Silvio Berlusconi per fargli gli auguri. «Normalmente il giorno del compleanno si ricevono i regali, invece io gli ho chiesto di farne uno ai milanisti: rimango convinto che l'area Expo sia la destinazione ideale per un grande impianto sportivo. Una sua parola sarebbe molto utile».

Di certo un passaggio determinante perché il Milan possa dare un seguito alla manifestazione d'interesse presentata nei mesi scorsi, con la firma dell'amministratore delegato Barbara Berlusconi, per il progetto di costruzione del nuovo stadio olimpico che nei piani di Maroni dovrebbe diventare il cuore della cittadella dello sport da costruire sui terreni di Rho-Pero a Expo conclusa.

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