Cronaca locale

Il romanzo infinito della stracittadina raccontato dalle nostre firme

Nelle cronache storiche del «Giornale» gol cult, partite mitiche e i campioni più amati, giocando tra «trigonometrie del pallone» «ersatz natatori» e «belve ignote»

Massimo M. Veronese

C osa diventerà negli anni del Dragone prossimi venturi sarà tutto da vedere. Nel mondo liquido dei confini labili e delle identità precarie non si sa se l'anima della stracittadina sarà ancora la stessa, milanisti e interisti una razza e una faccia, gemelli diversi prima che cugini, oggi cuore di Milano, domani derby a Chinatown. Fino a qualche lustro fa era tutto chiaro e Gianni Brera la raccontava così: «Al Milan Cricket football club si vuole bene quando si avverte che è cosa nostra di popolo schietto, da una parte i casciavit dall'altra i bauscioni. Fa molto fino sacrificarsi al milanismo plebeo contro la boria piccolo borghese. Mi sembra più lombardo il Milan che non sia l'Inter scelta dagli immigrati quale mezzo di una più rapida integrazione. E se non ti piacciono le sbruffate sei milanista». Milan squadra di popolo, si diceva, e non di borghesia, come l'altezzosa e nobile Inter. Milan fondato in fiaschetteria in via Berchet, l'Inter in un ristorante del centro, ritrovo di artisti e intellettuali, il vino rosso contro lo champagne, il Milan a giocare nella periferica San Siro, l'Inter nell'Arena centrale. L'Inter squadra di scrittori e poeti, il Milan proletario «Vincenzina davanti alla fabbrica - come cantava Jannacci - 0-0 anche ieri, 'sto Milan qui, 'sto Rivera che ormai non mi segna più». Poi il mondo si è mescolato, la sinistra è passata al nerazzurri senza smettere di essere snob, la destra si è messa con il Milan senza rinunciare ad essere popolana. Si parlava di fonderle qualche tempo fa perchè divise ormai, dicevano, non vanno più da nessuna parte, ma essere milanisti o interisti è essere due cose diverse anche se poi chiedi nessuno ti sa dire perchè. Noi del Giornale il derby, non tutti, pochi ma buoni, li abbiamo raccontati così. Con la passione per il calcio e l'amore per i lettori. Ieri come domani.

Anche a Chinatown.

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