Ronconi, va in mostra il laboratorio delle idee

La Scala e il Piccolo Teatro ricordano il maestro a un anno dalla scomparsa. Foto e bozzetti su una vita dietro le quinte

Francesca AmèPoche scritte autografe, ché Luca Ronconi quello che doveva dire alle maestranze teatrali con cui lavorava lo comunicava a voce, di persona, con passione. Le sue note di regia a guardarle oggi nei documenti sono quasi prive di annotazioni a margine, come racconta Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano. Eppure restano documenti preziosi. E' ormai un anno, la ricorrenza esatta sarà il 21 febbraio, che il grande regista non è più tra noi e due grandi teatri che furono per Ronconi più di una seconda casa, La Scala e il Piccolo, celebrano il suo genio creativo nella duplice mostra «Luca Ronconi, il laboratorio delle idee». Dal 24 febbraio al 24 maggio nei laboratori della Scala all'Ansaldo, là dove ogni giorno vive quella particolare officina in grado di realizzare le complesse scenografie scaligere, e poi nella sede del Museo Teatrale in largo Ghiringhelli si mettono in mostra e si analizzano i lavori da cui nacquero le ventiquattro regie firmate da Ronconi per il teatro del Piermarini. Curato da Margherita Palli, scenografa con cui Ronconi ha lavorato, e Valentina Dellavia, il percorso espositivo presenta negli ampi spazi dell'Ansaldo, in via Bergognone, un allestimento che non poteva che essere, vista la materia, spettacolare: «Luca Ronconi dietro le quinte» ripercorre, uno dopo l'altro, gli allestimento scaligeri con una serie di tavoli da lavoro posizionati su una passerella sospesa sui laboratori dove operano le maestranze. Una mostra sopraelevata che racconta, attraverso fotografie, disegni, bozzetti, documenti e oggetti di scena (ma, come si diceva, poche note autografe per lo stile stesso di lavoro di Ronconi) i titoli che, dal 1974 al 2008, il regista ha diretto alla Scala: c'è il «Don Carlo» con Carlo Abbado, il «Guglielmo Tell» con Riccardo Muti, il «Trittico» di Puccini con Riccardo Chailly e spettacoli che sono tappe della storia del teatro italiano come l' «Europa riconosciuta» di Antonio Salieri, con Riccardo Muti, che inaugurò la stagione 2004/2005, dopo la riapertura della Scala a seguito dei discussi restauri. Una mostra su Ronconi all'Ansaldo non può escludere «Infinities», lo spettacolo che il regista fece quindici anni fa per il Piccolo proprio negli spazi del laboratorio scaligero, adattando il testo dell'astrofisico John D. Barrow a quello spazio fisico enorme eppure claustrofobico nei suoi ballatoi, corridoi e aule. Su questa mostra ricordiamo che per visitare i laboratori della Scala è necessaria la visita guidata su prenotazione allo 02.43353542 oppure servizi@civita.it) - Rai Cultura ha realizzato, insieme agli studenti della Naba, il documentario «Ronconi all'Opera», che andrà in onda il 21 febbraio su Rai5.

Più raccolta ma non meno significativa la seconda tappa del progetto, esposta al Museo Teatrale della Scala, proprio accanto al teatro: qui, in «Luca Ronconi in scena» si raccontano le collaborazioni tra il regista con scenografi visionari del calibro di Ezio Frigerio o costumiste raffinate come Vera Marzot.

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