Cronaca locale

Rozza: «Il blitz e le bugie sulle date sono opera mia. Niente spettacoli»

Per l'assessore «solo così le persone possono essere tutelate»

Paola Fucilieri

«Il blitz? Sì, è una tattica di successo di cui mi prendo tutta la responsabilità insieme alla prefettura. Non c'è spettacolo per nessuno. Le persone vanno tutelate e non esposte al pubblico ludibrio o ai conflitti territoriali dei partiti politici».

Che l'assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza fosse un tipo tosto era già noto, ma questa sua piena «ammissione di colpevolezza» sulla modalità di arrivo dei profughi alla caserma Montello, potrebbe essere ugulmente spiazzante. I migranti, infatti, in un primo tempo e secondo le dichiarazioni ufficiali sarebbero dovuti arrivare tutti insieme e tutti ieri, primo novembre e festa di Ognissanti. Invece hanno cominciato a giungere in via Caracciolo alla spicciolata, in orari quasi antelucani (almeno per la stampa) a partire dalla mattinata di lunedì 31 ottobre. Ieri, ad esempio, non si sono registrati arrivi. E sulle prossime date dei blitz, com'è ovvio, cala il silenzio. Che comunque è magari sempre meglio che dare appuntamenti fuorvianti.

«La priorità verrà data alle donne con bambini provenienti dalla Casa gialla del Gratosoglio e dal centro di accoglienza di Baggio, in via Fratelli Zoia» si era detto. In realtà tra le novantacinque persone che si trovano già alla Montello ci sono soprattutto (se non quasi esclusivamente) uomini, come testimoniano le foto scattate.

«Su questo dettaglio dovete chiedere all'assessore al Welfare del Comune Pierfrancesco Majorino. Del resto si era detto - continua la Rozza - che i profughi sarebbero stati portati alla Montello proprio per alleggerire il centro di via Aldini, a Quarto Oggiaro e quello della Fondazione San Francesco di via Saponaro, dove sono tutti uomini». L'assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino fa notare che dentro la caserma ci sono già venticinque donne con più bambini e ben tre famiglie complete con minori. «Mi sono presa sia l'onere di tutelare i profughi che quello di dare un segnale di attenzione ai residenti - sottolinea Carmela Rozza - Ed ecco che, come promesso, c'è un presidio fisso formato dall'esercito e dalla polizia locale. Nessuno è stato abbandonato».

Insomma la «stratega» Rozza ha pensato a tutto e a tutti. E visto il successo dei blitz, viene da chiederle se continuerà con questa tecnica. «Programmeremo le date di arrivo dei profughi di volta in volta» è stata la risposta finto-sibillina, in realtà affermativa.

Prima di chiudere l'assessore non ha voluto tralasciare una precisazione per lei fondamentale.

«I trecento profughi che dimoreranno nella caserma Montello sono stati tutti identificati e tutti hanno già presentato la pratica per la richiesta di asilo».

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