Rubano l'urna con le ceneri scambiandola per il portagioie

Appena messo le mani su quell'elegante cofanetto, i due ladri hanno subito pensato contenesse i gioielli della padrona di casa, addormentata a letto. Quindi l'hanno rapidamente infilato nel sacco destinato alla refurtiva e altrettanto rapidamente se la sono data a gambe, anche perché temevano la vittima si potesse svegliare. Una volta in strada è bastata dare un'occhiata alla targhetta di metallo per capire di aver preso un clamoroso granchio: non uno scrigno pieno di preziosi, ma un'urna contente i resti del marito della donna. E rispettosamente l'hanno adagiato a terra, svanendo, scornati, nella notte.
I banditi erano entrati in azione l'altra sera poco dopo la mezzanotte in via Menzini, traversa di via delle Forze Armate, in una palazzina di due piani. A quell'ora la padrona di casa, una vedova di 83 anni, era già a letto e stava proprio per addormentarsi quando ha sentito alcuni rumori che l'hanno messa in allarme. Ha trattenuto il fiato per capire da dove provenissero e pochi istanti dopo ha visto il buio della casa solcato dal fascio di due torce elettrice. Spaventata si è rannicchiata sotto le lenzuola fingendo di dormire, mentre i ladri entravano in camera. I due hanno dato una rapida occhiata in giro notando un'elaborata cassettina di metallo sul comò. Sicuramente il cofanetto dove la padrona di casa custodiva i suoi gioielli. Pensando di aver fatto bottino pieno, hanno afferrato lo scrigno e se ne sono andati dalla finestra, la stessa forzata in precedenza per introdursi nell'abitazione.
Qualche minuto dopo è arrivata al 113 la telefonata del 52enne figlio della vittima, accorso alla chiamata della spaventatissima madre. Agli agenti l'anziana ha spiegato come i malviventi fossero abbastanza giovani e, da quel poco che aveva potuto vedere, originari dell'Europa dell'est. La donna ha poi aggiunto che, a un successivo inventario, non risultava rubato null'altro che l'urna cineraria contenente i resti del marito morto poco tempo prima. La scientifica provvedeva ai soliti rilievi, mentre la povera signora piangeva per lo spavento e per la dolorosa perdita.
Ma la vicenda fortunatamente si concludeva qualche ora dopo. Verso le 8.30 infatti un signore uscito per portare a spasso il cane, notava sul marciapiede di via Mosca, a Baggio, circa 3 chilometri e mezzo di distanza, una strana scatola. Si è chinato per studiarla meglio e ha visto la targhetta di metallo con indicato nome e cognome, data di nascita e di morte, come impone la legge. Chiaramente un'urna cineraria. Così quando ha visto in lontananza una volante ha fatto ampi cenni per attirare l'attenzione degli agenti.

I poliziotti hanno preso in consegna il cofanetto, avvertendo la centrale dello strano ritrovamento. A questo punto non c'è voluto molto a collegare i due episodi e qualche minuto dopo la macchina della polizia si fermava in via Menzini per restituire le ceneri del marito all'anziana vedova.

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