Chiara Campo
Un vertice a porte chiuse che era già programmato prima del terremoto giudiziario che ha scosso martedì scorso Regione e Comune, ma che diventa quanto mai urgente per fare quadrato e rilanciare Forza Italia nel rush finale della campagna elettorale.
Lunedì alle 11 all'hotel Cavalieri a Milano si riuniranno parlamentari lombardi, consiglieri regionali e comunali azzurri per serrare le fila e programmare gli eventi prima del voto del 26 maggio. La maxi inchiesta della Procura su tangenti e appalti pubblici ha portato in carcere il consigliere comunale Pietro Tatarella e ai domiciliari il consigliere regionale Fabio Altitonante che ieri, interrogato dal Raffaella Mascarino, ha respinto ogni accusa: «Non c'è nessuna mazzetta e non ho preso un euro di finanziamento illecito» per le elezioni Politiche e regionali del 2018, si è difeso.
I 25mila euro che gli sono stati dati, ha riferito il suo legale Luigi Giuliano, «non afferiscono alla sua campagna ma sono soldi, versati in modo lecito, riferiti all'altro candidato, Pietro Tatarella, che era il mandatario elettorale». Altitonante ha presentato richiesta di revoca della misura cautelare. Qualche colonnello azzurro non vuol parlare di giustizia a orologeria ma sottolinea che non è la prima volta che «ci troviamo a fronteggiare un caos elettorale a pochi giorni dalle urne». E confida che tra gli elettori «come sempre» prevalga su tutto la fiducia nel partito. Il direttivo di lunedì servirà a rimotivare gli eletti e fissare le linee per le ultime due settimane di campagna, a partire da una serie di eventi coi volti nuovi, i giovani di Fi che fanno politica in periferia e nei Municipi.
E lunedì sarà sentito dai magistrati il governatore Attilio Fontana, indagato per abuso d'ufficio. Dovrà dare chiarimenti sulla nomina dell'ex consigliere e socio del suo studio legale Luca Marsico nel Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, un incarico da 11mila euro.
Ieri in piazza Duomo, a fianco del sindaco per l'Alzabandiera che ha aperto l'Adunata degli Alpini, Fontana ha ribadito di essere «tranquillissimo» e risponderà «con la massima trasparenza e serenità» ai pm. Sugli incontri e le telefonate agli atti con l'ex coordinatore provinciale varesino di Fi Gioacchino Caianiello, al centro della maxi inchiesta, sottolinea che «ci doveva essere un rapporto politico perchè era un referente di Fi quindi avevo la necessità di parlare con lui».
Sala è tornato a ribadire «vicinanza e fiducia in Fontana» ma ha contestato che «il centrodestra e la Lega governano la Lombardia da 25 anni ininterrotti, e in periodi così lunghi alcune distorsioni nella gestione del potere e del consenso si generano. Non è mia abitudine accusare gli altri perchè tutti hanno i loro problemi, ma mi pare un segno in più che il potere della Lega dura da troppo tempo in Lombardia». Ma ci sono indagati anche in Comune e il direttore operativo Amsa agli arresti. Il Comitato per la legalità presieduto dall'ex pm Gherardo Colombo «suggerisce» di avviare verifiche anti corruzione interne e di estenderle alle partecipate». E Sala ha duellato ancora con Salvini, questa volta sulla chiusura dei cannabis shop annunciata dal vicepremier leghista: «É un'esagerazione, per me non è la battaglia delle battaglie, anzi sarei molto prudente a dire che vanno chiusi.
Ma cerchi innanzitutto di annunciare cose che poi si fanno. La gente vuole vedere la risoluzione dei grandi problemi. Se facciamo l'elenco delle cose annunciate e quelle portate a casa il risultato è misero. Mi pare il governo dell'annuncio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.