Sì del Comune al nuovo stadio. Ma la partita si gioca in Aula

Lunedì il Consiglio dovrà votare l'"interesse pubblico". Difficile la mediazione politica tra i "no" bipartisan

Sì del Comune al nuovo stadio. Ma la partita si gioca in Aula

Il Comune ha detto sì. Questo il parere di Palazzo Marino, tra gli attori del tavolo della Conferenza dei servizi, sulla realizzazione del nuovo stadio e della riqualificazione del quartiere di San Siro come proposto dalle milanesi il 10 luglio scorso. Attenzione, quello del Comune pubblicato ieri - una settimana fa era uscito il parere della Conferenza tutta, è un sì tecnico, manca quello politico. Lunedì il consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi sull'interesse pubblico del progetto, poi toccherà alla giunta. «Interesse pubblico» appunto che sostanzialmente darà il via libera alla altre fasi della progettazione, in un dialogo imprescindibile con la cittadinanza ed il quartiere: qui la partiarta si giocherà sui sottilissimi equilibri del consiglio, con una parte della maggioranza contraria al nuovo Meazza e una parte dell'opposizione a favore.

«Appare condivisibile l'obiettivo di dotare Milano di un impianto di nuova generazione. La proposta coglie la potenziale valenza di rigenerazione attribuita all'ambito circostante lo stadio attuale dagli atti di pianificazione urbanistica del Comune».

No, invece alla demolizione del Meazza, dopo lo stop della Sovrintendenza del 3 ottobre ora si attende una terza perizia, nell'ottica di una possibile valorizzazione e riadattamento. «Il tema - si legge nella relazione redatta dall'amministratore unico del Procedimento - è da esplorare anche in funzione della proposta che prevede l'insediamento di molteplici funzioni urbane e di interesse pubblico, la cui dislocazione può essere valutata anche nell'ambito dell'impianto esistente, opportunamente riadattato e valorizzato». Tra le criticità gli elevati costi della demolizione con la conseguente complessa gestione dello smantellamento monster dello stadio, e il consumo di suolo per l'insediamento delle funzioni urbane.

Non solo l'idea della coesistenza dei due stadi potrebbe essere rivista: «l'opzione proposta della demolizione, ma da realizzarsi in una fase successiva alla realizzazione del nuovo stadio accanto a quello esistente, non sia da considerarsi l'unica possibile. Si invita pertanto a valutare e proporre ipotesi alternative alla demolizione».

Il responsabile unico del procedimento ricorda come Milan e Inter sostengano che non sia possibile ristrutturare il Meazza per adibirlo a nuovo impianto, mentre il Piano economico finanziario essendo incompleto non sia suscettibile di un parere.

Per quanto riguarda la riqualificazione dell'intero quartiere di San Siro bene la proposta delle squadre , ma con dei vincoli. «Un ridisegno profondo dell'area di intervento, come nella proposta presentata, può senz'altro connotarsi come nuova centralità a livello urbano e metropolitano - scrive il Comune - ma dovrebbe anche costituire elemento di ricucitura e continuità con i tessuti circostanti, molto diversificati, dimostrando risposte efficaci ai bisogni locali, anche in termini di servizi e relazioni con i quartieri».

Da valorizzare il sistema del verde dell'intera area e la creazione di corridoi ecologici in connessione con i parchi nei dintorni ovvero il Parco di Trenno, Bosco in Città, Parco delle Cave, sistema dei Galoppatoi, Parco Sud, Parchi urbani Monte Stella, Portello e Citylife

Impossibile per l'amministrazione esprimere un

giudizio su un aspetto particolarmente delicato e contestato dai residenti, ovvero l'impatto sulla viabilità che il nuovo stadio e tutte le funzioni annesse comportano. Insufficienti anche le valutazioni dell'impatto ambientale.

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