Sala dà soldi alle Onlus rosse e snobba i percettori di Reddito

Il Comune ignora persino il numero esatto: «Sono 55mila». «Anzi no, 10mila»

Sala dà soldi alle Onlus rosse e snobba i percettori di Reddito

Chiedete e vi sarà dato, recita un vecchio adagio religioso. Ma non se il vostro interlocutore è la Milano di Beppe Sala. Il Comune è in bolletta, tanto che in ballo c’è l’aumento del biglietto del tram del 10% e un inasprimento della stretta sulle auto inquinanti. Ma anziché far lavorare i percettori di Reddito di cittadinanza (che non si sa neanche quanti siano esattamente) nei cosiddetti Puc, Progetti utili alla collettività, Sala preferisce ancora oggi destinare milioni di euro di soldi pubblici a Onlus rosse in rapporti «storici» con Palazzo Marino. A denunciare la vicenda in Consiglio comunale è stata la consigliera Fdi Chiara Valcepina, che ha inchiodato il Comune alle sue risposte, confuse e contraddittorie.

Il 30 giugno scorso, dopo una prima interrogazione della consigliera Fdi, l’assessorato al Welfare dice che a Milano i percettori effettivi di reddito residenti a Milano sono 55.975 (dato complessivo, precisa il Comune). Rispetto a questi numeri, quanti sono quelli che il Comune ha fatto lavorare? Pochini, solo 139. Su quasi 56mila. E in quali progetti? «Rigenerazioni condivise», «Accompagnamento sociale», «Sbobinature interviste ad anziani Lgbt», scrive l’Assessorato. Da novembre 2020 a fine aprile il Comune ne ha fatti lavorare in tutto 189. Non il miglior biglietto da visita per la tanto conclamata «efficienza» di Sala né per il Pd, che con la solita doppiezza a Milano flirta con le imprese e a Meridione titilla disoccupati e giovanissimi, esaltando le virtù del reddito. Ma tant’è. Qualche mese dopo, il 31 agosto, il Comune risponde a una seconda interrogazione della Valcepina e cambia un po’ di numeretti. I percettori da 55mila e rotti crollano magicamente a 10.334, di cui quasi 5mila sono esonerati dai Puc mentre solo 2.582 sono i percettori «impiegabili».

E guarda caso il numero di proposte per coinvolgerli sono 746, esattamente un terzo come prevede la legge. Di queste 2.500 solo 240 (da 189) hanno effettivamente lavorato per il Comune, mentre in 1.583 hanno detto «no, grazie», senza però subire alcuna decurtazione del reddito. E così mentre Milano è sempre più sporca, mentre il degrado delle periferie avanza inesorabile e l’allarme sicurezza scuote anche quartieri semicentrali, il Comune alza bandiera bianca e si arrende ai «fannulloni» a Cinque stelle, forse per non disturbare i potenziali elettori che contende al (neanche troppo) ex alleato Giuseppe Conte.

«Nel 2016 il Comune dava 44 euro a dei ragazzi per indossare una pettorina e denunciare situazioni di degrado ai servizi sociali, oggi neanche questo», lamenta la Valcepina fuori da Palazzo Marino. Quanti soldi dati alle Onlus per l’accoglienza ai migranti - parliamo di milioni di euro - si risparmierebbero se si impiegassero i percettori? Nei prossimi giorni andremo più a fondo.

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