Maria Sorbi
Fino a ieri la sinistra ha tentato di archiviarla come «una delle solite illazioni della macchina del fango». Ma ora è arrivato l'esposto in Procura. E la gaffe della casa di Giuseppe Sala, quella in Engadina sparita dalla dichiarazione giurata, prende tutto un altro sapore. Ora, volente o nolente, la Procura della Repubblica dovrà aprire un'inchiesta: ieri mattina da Riccardo De Corato, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, ha presentato il suo espostoin Procura. Al centro del dossier l'appartamento che il candidato sindaco del Pd possiede in montagna da ben dieci anni: e che però si è dimenticato di indicare tra le sue proprietà nella certificazione giurata che era obbligato a compilare come pubblico amministratore.
Una semplice dimenticanza? Eppure per gestire le spese della casa a Pontresina, alle porte di Sankt Moritz, Sala ha aperto un conto in Svizzera. La vicenda fu già denunciata dal Giornale e dal Fatto Quotidiano all'inizio di aprile. Ma, a parte le reazioni politiche, altro non aveva suscitato da parte della Procura. Ci ha pensato De Corato a riattizzare il fuoco sulla «sbadatezza» di Sala. «Avevo detto che sarei andato fino in fondo sulla casa di Giuseppe Sala in Svizzera - spiega l'esponente della destra milanese - Quando i giornali ne parlarono, ipotizzarono che questa omissione avrebbe potuto configurare i reati puniti dagli articoli 75 e 76 della legge 445/2000». Alla luce di tutto ciò ho deciso segnalare i fatti in Procura per dovere e senso civico, chiedendo che venga fatta piena luce. Sala è candidato sindaco di Milano ed è giusto che i milanesi sappiano chi potrebbe governare la loro città».
Nemmeno a dirlo, la mossa dell'esposto ha suscitato un vespaio politico non indifferente in casa centrosinistra. «Evidentemente ho colpito nel segno - rilancia De Corato -, qualcuno forse ha la coda di paglia. Se non ci sono problemi la cosa cadrà e non se ne parlerà più. Oppure il centrosinistra ha paura di qualcosa?». Tra i vari commenti in difesa di mister Expo arriva anche quello dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: «Da De Corato come al solito nessuno contenuto politico, solo polemiche.
Non mi ricordo analoga solerzia per l'abuso edilizio del figlio della Moratti quando lui era vice sindaco». Ma ora la questione non è più politica. Sarà la Procura della repubblica ad analizzare le carte e a valutare la natura di quell'omissione. Si spera prima della scadenza elettorale delle amministrative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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