Sala (forse) candidato, la sinistra scappa

Nel salotto tivù di Fazio il mezzo passo avanti, ma detta le condizioni. Majorino (Pd): «Basta tentennare»

Prima le uscite pubbliche al fianco del sindaco Pisapia per corteggiare (con scarsi risultati) gli arancioni e la sinistra-sinistra. Poi gli ammiccamenti su Instagram (giorni fa, scherzando, ha chiesto consigli per lo slogan). Per finire, la partecipazione ai salotti tv dove la domanda di rito è sempre quella: si candida? Se tre indizi non fanno una prova, la risposta - sempre a metà, ma sempre più convinta - servita ieri da Giuseppe Sala a Che tempo che fa su Rai 3 ha tolto quasi ogni dubbio sulla discesa in campo per il Pd alle Comunali 2016. «La mia disponibilità a candidarmi di base c'è, altrimenti non sarei qui a parlarne. Da qui a dire che si può fare, c'è di mezzo qualche settimana di lavoro». Il commissario Expo ha spiegato che l'ipotesi nasce da «una grande riconoscenza per Milano, una città meravigliosa che ha un'opportunità straordinaria, anche se c'è molta gente che fatica». Ha ribadito che il problema «davvero non sono le primarie. Il mio non è un capriccio. Non sono un politico e in questo ci sono i pro e contro, ai politici se ne dicono di ogni, poi il giorno dopo è la stessa cosa, a me fa male e non sono abituato ma tengo duro per amore di questa città».

E a sinistra ne dicono «di ogni», come dice lui, da settimane. Le primarie sono fissate al 7 febbraio. Sel aspetta l'ufficializzazione per affrontare il «caso Sala»: partecipare alla consultazione o strappare con il Pd. Dopo le parole di ieri, potrebbe sciogliere presto le riserve. Anche oggi pomeriggio, visto che i colonnelli del partito (dal deputato Daniele Farina ai coordinatori milanesi) terranno una conferenza stampa sulla neonata Sinistra Italiana. Le dichiarazioni del manager hanno scaldato gli animi a sinistra. Pisapia ha fatto trapelare che il percorso non cambia: «Sono le primarie». Semmai venisse in mente al premier Matteo Renzi, domani a Milano per discutere del post-Expo, di cambiare rotta. L'assessore Pierfrancesco Majorino, già in campo, tuona: «Ho letto che Sala si candida, poi che ha bisogno di decidere, secondo me ne abbiamo perso tutti abbastanza. Se lo avessi di fronte gli direi: basta tentennare. Anzi, se ti candidi ti sfido subito a un confronto pubblico sulle nostre diverse visioni della città, la prossima settimana non tra due mesi».

A destra e sinistra di Sel, commenta il capogruppo Mirko Mazzali, fanno il tifo per Sala: i primi perché così sperano di vincere, gli altri per essere sicuri di non partecipare e di perdere. Noi diciamo che ci sono già buoni candidati, non serve il fuoriclasse».

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