Sala imputato Il 14 dicembre in aula si decide sul processo

Il suo grande accusatore non sarà in aula: Felice Isnardi, il sostituto procuratore generale che ha incriminato e portato sul banco degli imputati il sindaco Beppe Sala (nella foto), il prossimo 3 novembre andrà in pensione. E così il 14 dicembre, a rappresentare l'accusa contro il primo cittadino, sarà il suo collega Vincenzo Calia, magistrato anche lui anziano ed esperto: cui toccherà convincere il giudice preliminare Giovanna Campanile che Sala deve essere rinviato a giudizio per falso in atto pubblico, per avere contraffatto un verbale di nomina quando era amministratore delegato di Expo.

Il decreto che fissa l'udienza preliminare è stato notificato ieri al sindaco, attraverso i suoi difensori, e accelera bruscamente - rispetto ai tempi medi della giustizia - il percorso che potrebbe portare Sala a processo. Evidentemente, nei piani alti del palazzo di giustizia è prevalsa l'esigenza di non tenere il sindaco lungamente a mollo in attesa dell'esito della faccenda.

Quante chance ha Sala di vedersi prosciolto già in udienza preliminare? La retrodatazione del verbale è un dato inoppugnabile, ammesso anche nella memoria difensiva dei suoi legali. La battaglia che Salvatore Scuto e Stefano Nespor, legali del sindaco, porteranno il 14 dicembre davanti al giudice punta a convincerlo che il falso rimase privo di qualunque conseguenza sulla gara d'appalto per la piastra Expo.

Si tratterebbe insomma di un reato innocuo, privo di quell'«elemento psicologico» la cui assenza già in un altro caso, gli appalti a Eataly, portò al proscioglimento di Sala. Basterà a convincere il giudice? In caso contrario, processo verso febbraio.

LF

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