Sala (nel dubbio) colleziona poltrone

Dopo Cassa depositi e prestiti, il commissario e candidato Pd diventa advisor di una società di comunicazione

Sala (nel dubbio) colleziona poltrone

Giuseppe Sala in questo momento sulla carta è il candidato vincente. Ma nella realtà i dubbi esistono e sono di varia natura su tanti altri aspetti della sua candidatura. Primo fra tutti: riuscirà il manager di Expo a farsi davvero candidare da tutta la sinistra? I test che lo danno vincente lo hanno messo a confronto con Alessandro Sallusti in uno scenario talmente negativo per il centrodestra (sinistra unita intorno a Sala) che in questo momento sembra fantascienza. I test di Alessandra Ghisleri erano una prima verifica: i prossimi arriveranno solo quando gli scenari a sinistra diventeranno più chiari.Nell'attesa Sala, dopo essere entrato nel cda di Cassa depositi e prestiti,è diventato advisor di WWP, importante società di comunicazione. Nessuno dei due incarichi è incompatibile con quello, eventuale, di sindaco di Milano: sembrerebbe un modo di costruirsi un futuro che non esclude affatto la candidatura, anzi la rafforza per così dire con incarichi che lo aiutano a mantenere emolumenti e standard di vita ai quali è abituato. Fin qui le cose positive.Ma sembra che, se gli elettori sono convinti (anche perché l'uomo è gradito nell'area di centro), a essere contrario è tutto l'establishment politico milanese della Milano che conta (e anche che non conta). Non solo Pisapia gli mette i bastoni tra le ruote. Persino l'ex assessore Stefano Boeri, che con Pisapia si è sfidato all'arma bianca fino all'altro ieri, adesso dice in un'intervista al Corriere che la vicesindaco Francesca Balzani, delfina del sindaco, è la persona giusta. E Lucia Castellano si spinge a definire un errore persino l'incontro con Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera. In questo momento, quando dici centrosinistra, non è chiaro che cosa esattamente significhi la parola. Così è in forse anche l'incontro tra Pisapia e il presidente del consiglio, Matteo Renzi, che parlando con i suoi non ha fatto mistero di essere irritato dal caos milanese che gli complica la vita non poco. «Io devo pensare all'emergenza terrorismo e all'emergenza immigrazione, a Milano si vota il 12 giugno...» ha risposto ai milanesi che lo incalzavano. «Per il momento l'incontro ci risulta confermato. Se ci saranno variazioni vedremo» dicono da Palazzo Marino. Nel centrodestra, rimane in corsa Alessandro Sallusti, soprattutto se Sala non fosse candidato. Si continua a pensare al rettore della Statale, Gianluca Vago: al momento un test su di lui è impossibile per la scarsa popolarità, ma ciò non significa che non lo si consideri potenzialmente valido nella corsa a sindaco. E si registra che il prof e volto tv Paolo Del Debbio ha negato ancora una volta di essere candidato. Dichiarazione a Un giorno da pecora accompagnata da una frase sibillina: «Il bello è che a me, in realtà, non mi chiama nessuno. Lo dicono tutti ai giornali ma a me non m'ha mai chiamato nessuno». L'ha chiamato Salvini, non Berlusconi.

«Berlusconi non mi ha mai cercato, non lo sento da un anno» dice Del Debbio con una frase che qualcuno interpreta come un invito al Cavaliere a farsi sentire. E poi: «se dovesse scegliere tra Sala e Sallusti, chi preferirebbe? «Sala non mi piace». E quindi...

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